Vaccinazione per gli invisibili, Cgil: «La Regione deve al più presto dare indicazioni»
È l'invito formulato in questi giorni dalla Cgil Lombardia a fronte delle dichiarazioni di Marco Salmoiraghi. «Al momento non conosciamo quali saranno le modalità che verranno adottate dalle ATS»
«Regione Lombardia deve fornire al più presto precise indicazioni per permettere la vaccinazione degli indigenti». È l’invito formulato in questi giorni dalla Cgil Lombardia a fronte delle dichiarazioni di Marco Salmoiraghi, dirigente dell’assessorato al Welfare di Regione Lombardia, che nel corso di un’audizione in Commissione Sanità del Consiglio Regionale, ha annunciato: «Le Ats lombarde prossimamente contatteranno le organizzazioni che si occupano dei senzatetto per chiedere il numero di soggetti che assistono e per capire la capacità che hanno di somministrare le dosi vaccinali».
Quello della vaccinazione degli invisibili è un argomento particolarmente sentito anche sul territorio del Legnanese. Difatti il tema è persino stato oggetto di discussione nel Consiglio Comunale di Canegrate.
Canegrate: «Ats, come e quando saranno vaccinati gli invisibili?»
«Apprendiamo che Regione Lombardia si impegnerà a garantire la somministrazione della vaccinazione Covid-19 anche ai soggetti socialmente fragili – affermano i sindacalisti -, ai senza fissa dimora e a quei cittadini stranieri in possesso di un codice fiscale, di una tessera sanitaria provvisoria o del codice STP, non compatibili con il sistema telematico di prenotazione. Al momento non conosciamo quali saranno le modalità che verranno adottate dalle ATS, che presumiamo si avvarranno della collaborazione delle associazioni e organizzazioni che quotidianamente si occupano di queste persone».
Per Cgil è indispensabile applicare capillarmente la circolare del Ministero dell’Interno che riguarda la reiscrizione all’anagrafe dei soggetti fragili, in modo da garantire il rilascio della tessera sanitaria e la prenotazione per la vaccinazione. «Lo stesso deve valere per i cittadini stranieri in fase di regolarizzazione, a cui una circolare del Ministero della Salute del luglio del 2020 garantisce l’iscrizione al SSR senza l’assegnazione del medico di medicina generale – precisano i sindacati -. Servono, quindi, indicazioni precise per permettere alle strutture territoriali di attivare una campagna di informazione mirata a favorire la più ampia adesione alla vaccinazione anche da parte di queste fasce di popolazione».
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