Migliora la situazione di emergenza negli ospedali dell’Asst Rhodense
Carla Pessina direttore della Terapia Intensiva di Rho ha tirato un bilancio della situazione Covid nell'Asst Rhodense: «Finalmente possiamo iniziare a pensare al futuro»
«Finalmente nell’Asst Rhodense possiamo iniziare a pensare al futuro». Ne è certa Carla Pessina direttore della Terapia Intensiva di Rho che oggi, giovedì 6 maggio, ha tirato un bilancio della situazione in ospedale. In sintesi i posti letto dedicati ai pazienti Covid in Terapia intensiva, 20 durante il mese di marzo-aprile, si stanno progressivamente riducendo arrivando in questi giorni a 12, parte di questi in Fiera e parte al presidio di Rho, ma con una progressiva e costante riduzione. La stessa riduzione avviene per i posti letto ordinari Covid presenti in azienda a favore della riapertura di Posti letti ordinari Covid Free e quindi dedicati ai pazienti con altre forme patologiche.
«Entrambi i pronto soccorso aziendali ricevono ormai tutti i giorni pazienti con diverse patologie, correlate al Covid ma anche di altra natura – afferma Pessina -. Come osservato negli altri momenti vissuti, l’aumento delle vaccinazioni e la riduzione del timore di infezione da Covid, ha riportato i nostri pronto soccorsi ad accogliere un sempre maggiore numero di pazienti che, in alcune occasioni hanno dovuto attendere del tempo per la loro valutazione, considerando comunque che è la patologia presentata a determinare il codice colore e i tempi di attesa. Nonostante tutte le difficoltà vissute a nessun paziente è stata rifiutata la valutazione che permettesse la corretta dimissione a domicilio o il ricovero il reparto più idoneo. Certamente, come peraltro accaduto in altri momenti, la mancanza di posto letto ha determinato anche la necessità di cercare una collocazione presso altre strutture».
Non sono mancati in questa fase presidi di cura dei pazienti. «L’insegnamento ricevuto nella gestione dell’anno passato, ci ha permesso di affrontare meglio questa terza e, speriamo ultima ondata – spiega Pessina -. Non sono mancati farmaci, ossigeno e tutti i presidi di ventilazione necessari. L’attenzione prestata ai primi segni di peggioramento, forte dell’esperienza accumulata in questo ultimo anno, ci ha permesso di intervenire ancora più precocemente in alcuni pazienti anche se la gravità della malattia rimane ancora alta e non tutti hanno potuto tornare dai loro cari. L’attività ambulatoriale è però proseguita sia nel presidio di Rho che in quello di Garbagnate».
L’attività operatoria, seppur ridotta, è presente nel presidio di Garbagnate e come precisa Pessina «confidiamo che, con l’ulteriore riduzione delle necessità Covid, riprenderà appena possibile anche a Rho. Tutti noi nutriamo speranza che le vaccinazioni e le attenzioni da non ridurre, ci portino ad un ritorno alla vita e al lavoro come prima di questo terribile periodo. Ovviamente sollecitiamo e confidiamo nell’aiuto di tutti i cittadini nell’aiutarci in questa ultima battaglia contro il virus».
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