Emergenza Covid e arresto cardiaco: «Tempi più lunghi per le ambulanze, meno sopravvissuti»
Per Jurinovich, presidente dell'associazione Sessantamilavitedasalvare, la soluzione è quella di diffondere la cultura dell'emergenza e sbloccare il disegno di legge sulla defibrillazione pubblica
«Durante l’emergenza sanitaria il tempo di risposta dell’ambulanza è aumentato e l’arresto cardiaco è diventato più temibile». A lanciare l’allarme, a poche ore di distanza dai due casi registrati nell’arco di 24 ore a Legnano dalla Croce Bianca, è Mirco Jurinovich, presidente dell’associazione Sessantamilavitedasalvare AltoMilanese, da sempre in prima linea per diffondere l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.
«L’arresto cardiaco continua a mietere vittime – spiega Jurinovich – e le percentuali di sopravvivenza dei soggetti colpiti sono sensibilmente diminuite a causa della dilatazione dei tempi di intervento dei mezzi di soccorso in conseguenza del protocollo di vestizione anti Covid degli equipaggi». Già a dicembre Jurinovich aveva segnalato che in Italia, dall’inizio della pandemia, era stata superata la quota di 60mila morti per Covid- 19, lo stesso numero di decessi che ogni anno viene registrato a causa dell’arresto cardiaco. E che in questo scenario il disegno di legge sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico, approvata nel 2019 dalla Camera, è ancora “congelato” in Senato.
La diffusione a tappeto delle buone pratiche di soccorso e il posizionamento dei Dae sono fondamentali per Jurinovich, che ha portato l’esempio del caso accaduto l’8 gennaio all’Esselunga di Aprilia «Il tempestivo intervento del direttore e del vicedirettore del supermercato hanno salvato la vita al cliente colto da arresto cardiaco mentre stava facendo la spesa. È inaccettabile, a fronte dei continui richiami al diritto alla salute fatti dai nostri politici nazionali, che il disegno di legge 1441 sulla riforma della defibrillazione pubblica sia fermo al Senato dal luglio 2019 per mancanza di copertura economica, sottraendo così a decine di migliaia di cittadini quell’unica possibilità di sopravvivenza».
Mirco Jurinovich e l’uso del DAE: «La legge per i defibrillatori salvavita ancora ferma in Senato»
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