Il direttore medico Vignati: “All’ospedale di Legnano la situazione è sotto controllo”
L'ospedale di Legnano ha curato 500 malati covid, ai quali si aggiungono i pazienti negativi che sono stati operati d'urgenza e le neo mamme che hanno voluto partorire al nosocomio
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Più di 250 ricoverati per Covid, quasi 800 pazienti passati dal pronto soccorso dall’inizio della seconda ondata della pandemia tra positivi al virus e casi sospetti e la “Rianimazione tre” in procinto di essere riaperta: anche l’Ospedale di Legnano sta subendo l’onda d’urto del coronavirus, ma «la situazione non è fuori controllo – rassicura il dr. Eugenio Vignati, direttore medico dell’ASST Ovest Milanese -. E’ innegabile che siamo sotto pressione, ma stiamo reagendo bene».
Dall’inizio della seconda ondata, l’ospedale di via Papa Giovanni Paolo II ha curato 500 malati Covid, ai quali si aggiungono i pazienti negativi al virus sottoposti a interventi d’urgenza non covid e le neo mamme che hanno voluto partorire a Legnano. In questo stesso arco temporale, dal pronto soccorso di Legnano sono passati 797 pazienti tra positivi e casi sospetti. Ma in questi giorni, spiega il dottor Vignati, in questi giorni, sta arrivando un segnale positivo: «Inizialmente venivano accolte una cinquantina di persone ogni giorno, e di queste 25, a volte anche 30, venivano poi ricoverate. Oggi, invece, stiamo assistendo ad un lieve calo e registriamo tra i 15 e i 20 ricoveri quotidiani: un dato incoraggiante, perché significa che la linea del contagio si sta stabilizzando e le misure adottate per contenere il virus stanno dando i loro frutti. I nostri numeri sono tutto sommato in linea con quelli regionali».
Attualmente sono 261 i pazienti Covid ricoverati a Legnano, 150 a Magenta e un’ottantina ad Abbiategrasso. L’ASST ha comunque a disposizione 200 posti letto per i pazienti negativi, di cui un centinaio dedicati alla Medicina e alla Chirurgia. E, anche se in questi giorni verrà riaperto un terzo reparto di Rianimazione per dar respiro alla Terapia Intensiva, il direttore medico spiega che «la situazione non è come a marzo per le terapie intensive: i numeri sono più contenuti».
Per affrontare la seconda ondata della pandemia, l’Asst Ovest Milanese ha deciso di mantenere “Covid-free” il presidio di Cuggiono, dove è presente anche il reparto di oncologia, mentre l’Ospedale di Legnano è stato individuato come Hub Covid ed è destinato alla gestione dei casi di maggior impegno clinico e assistenziale. Sono stati in ogni caso organizzati percorsi ad hoc per chi è positivo al virus e percorsi “puliti” per i pazienti negativi, proprio per garantire «la sicurezza di coloro che non sono stati contagiati», sottolinea il dr. Vignati.
A Legnano, in linea generale, accede solo chi ha necessità di cure urgenti o deve essere sottoposto ad interventi d’urgenza. «Basti pensare che tutti i giorni la cardiochirurgia effettua interventi su pazienti che arrivano anche da Como e da Milano – sottolinea ancora il direttore medico dell’ASST -. L’Ospedale di Legnano sta curando tutti, non lascia indietro nessuno. La ginecologia, inoltre, ha accolto decine e decine di gestanti ed ha messo a disposizione anche una decina di posti letto per le future mamme positive».
Per quanto riguarda la diffusione del virus in corsia, il direttore medico ha assicurato che solo il 5% del personale medico è contagiato. «Con la direzione del generale Fulvio Odinolfi abbiamo efficacemente previsto gli sviluppi di questa seconda ondata. Tutti noi, a fine giornata siamo innegabilmente stanchi, ma siamo anche contenti del nostro operato», conclude Vignati, che invita alla prudenza e mostra una profonda soddisfazione per l’operato di medici, infermieri, operatori sanitari e in generale di tutti i dipendenti.
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