C’è chi viene ricoverato perchè ha sviluppato la malattia Covid-19 e chi, invece, è asintomatico, ma ha comunque necessità di essere ospedalizzato per altre patologie. Anche l’Ospedale di Legnano è impegnato di nuovo a curare pazienti contagiati dal virus, la preoccupazione per una evoluzione dei casi esiste, ma la situazione è assolutamente sotto controllo.

Il nuovo ospedale ha dedicato il reparto di Medicina d’Urgenza ai pazienti bisognosi di cure e obbligati all’isolamento perchè positivi al Sars-Cov2. I posti letto per i “portatori sani” sono poco meno di venti. A questi si aggiungono i 14 nel reparto di Infettivologia diretto dal dottor Paolo Viganò. In questo momento, a Legnano, non è operativa la Terapia Intensiva Covid-19. I pazienti gravi del territorio dell’Asst Ovest Milanese vengono ricoverati a Varese.

Non ci sono dubbi, la gestione della malato in questo periodo di emergenza sanitaria è decisamente cambiata. Per il personale sanitario sono aumentati i protocolli, le responsabilità e le mansioni da svolgere. Basti pensare al servizio relativo ai tamponi drive-in svolto dai microbiologi del laboratorio di Legnano che è oberato di lavoro.

Secondo gli esperti legnanesi, l’aumento del contagio non è causato solo ed esclusivamente dalla riapertura delle scuole, ma da un ritorno alla normalità senza troppo rispetto delle regole anticontagio. Nel contempo appare quasi impensabile effettuare un nuovo lockdown come quello di marzo per affrontare questa seconda ondata. L’obiettivo è tenere circoscritta la pandemia, visto che da una parte c’è il Coronavirus, ma dall’altra ci sono pazienti bisognosi ogni giorno di cure “classiche” da malattia, infortuni, patologie varie. Nel contesto di Legnano e zona, se la linea del contagio resterà bassa, più o meno come sta accadendo in questo periodo, «il sistema sanitario potrà reggere», poi… Quindi, la situazione futura dipenderà soprattutto dal senso di responsabilità di ogni cittadino nel rispettare il protocollo dettato dal governo.