Passirana, l’Unità spinale non chiuderà
Il direttore generale dell'Asst Rhodense risponde alla lettera scritta dall'ex candidato sindaco Salerno, pronta la nascita di due nuovi servizi
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Quale sarà il futuro dell'Unità spinale dell'ospedale di Passirana? Diversi cittadini, nel corso di questi mesi, hanno pensato a una sua possibile chiusura. La questione, attraverso una lettera aperta scritta alla nostra redazione e inviata anche al ministero della Salute, al governatore della Lombardia Roberto Maroni e all'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, continua a essere calda.
L'autore dello scritto è Giuseppe Salerno (nella foto), ex candidato sindaco della lista civica Rho Per La Famiglia. Diverse le questioni sollevate dal noto avvocato rhodense, a partire dalla chiusura dell'Unità spinale e dalla mancata comunicazione di questa decisione "Passirana era uno dei pochissimi centri di eccellenza in Italia per il trattamento e la riabilitazione dei pazienti che hanno subito lesioni al midollo spinale. Crediamo che risparmiare o tagliare i costi della spesa sanitaria non voglia certo dire eliminare uno dei centri di eccellenza sanitaria. Ciò sembra contrastare non solo col buon senso e la ragionevolezza ma, altresì, coi principi e le regole di buona pratica e amministrazione sanitaria" scrive Salerno che poi aggiunge: "Si rischia la dispersione delle preziose e altamente qualificate risorse umane e professionali che hanno operato nella struttura sanitaria specialistica". La lettera scritta dall'ex candidato sindaco di Rho Per La Famiglia, inoltre, chiede anche delucidazioni sul futuro del personale.
Pronta, e positiva, la risposta fornita dal generale dell'Azienda socio-sanitaria territoriale Rhodense Ida Ramponi. "Nel nuovo piano operativo aziendale, dalla fusione tra l'Unità spinale e l'Unità operativa semplice recupero e rieducazione funzionale, nasceranno la riabilitazione estensiva generale geriatrica e il servizio di recupero e rieducazione funzionale". Il direttore generale ripercorre, poi, gli ultimi dieci anni di attività del Centro spinale di Passirana: "E' andato progressivamente modificandosi, fino al calo repentino degli ultimi tre anni dovuti al cambiamento della domanda riabilitativa. E' stato notato, in particolare, un cambiamento della tipologia dei pazienti mielolesi. È risultato un incremento delle mielolesioni da patologia cronica involutiva e una diminuzione delle mielolesioni post traumatiche" spiega il direttore generale Ramponi. Diversi gli altri fattori individuati: la crescita del Centro spinale di eccellenza dell'ospedale "Niguarda" che raccoglie prevalentemente le mielolesioni post traumatiche giovanili di Milano, della Provincia e di tutta la Lombardia; la presenza di altri Centri spinali a Milano che offrono setting riabilitativi intensivi in realtà riabilitative e con requisiti strutturali più adeguati e recettivi; il numero inferiore dei pazienti ricoverati nelle immediate fasi successive l'evento acuto dai reparti intensivistici e l'aumento del numero dei pazienti provenienti dal domicilio.
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