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ACCETTARE SE STESSI DIVENTA SEMPRE PIU’ DIFFICILE

Accettare il proprio fisico ed il proprio carattere, con pregi e difetti, sta diventando sempre più difficile, in un mondo che esige sempre più la perfezione...

Accettare se stessi, il proprio fisico ed il proprio carattere, con  pregi  e difetti, sta diventando sempre più difficile, in un mondo che esige sempre più la perfezione in ogni sfera della propria personalità. Oggi l’essere vincenti in ogni campo è diventato quasi un comandamento ineludibile, e le conseguenze sono davvero deleterie: ci si sente sempre sotto pressione e non all’altezza dei compiti che ci sono stati affidati, nonché dei modelli di bellezza e successo che ci vengono imposti. Molte persone continuano a specchiarsi in modelli, come quelli della pubblicità, fuori dalla propria portata e in questo modo l’autostima precipita e porta a considerare se stessi delle nullità.

Per questo è fondamentale liberarsi dai falsi miti, limitando perfezionismo e autocritica e ripetersi che davvero, in fondo, noi valiamo per ciò che siamo. Smettiamola quindi di darci dei voti in tutto ciò che facciamo o siamo, non viviamo con la pagella in tasca perché questo atteggiamento porta solo a sentirsi continuamente inadeguati. L’anelito alla perfezione è spesso ricorrente e  molti non riescono ad essere sereni e ad accettarsi per quel che sono e come appaiono se stesse e agli altri. Perché accade questo? Spesso la mancata accettazione si basa sul  sillogismo inconscio che si viene a creare nella nostra mente: “ se io sono perfetta, nessuno avrà alcunché da criticare di me: così non sarò rifiutata nè criticata, e quindi sarò accettata da tutti".

Ecco quindi che, nonostante la crisi, uno dei campi che non risente della congiuntura economica è la chirurgia estetica, allo scopo di essere accettati. Da chi? Da chiunque ci circonda, dai genitori, dagli amici, dai colleghi, ecc.  Dal punto di vista pratico, è meglio per noi – e la nostra serenità – accettare e comprendere che i difetti non esistono in sè, ma esistono solo nel vivere se stessi come inadeguati: altrimenti si continua a far crescere l’insicurezza che si basa su nostre convinzioni che aggravano la situazione, diventando vere e proprie ossessioni.
Cosa possiamo fare per accettarci con serenità?

Innanzitutto comprendere che non conviene combattere contro i mulini a vento, ma darsi un po’ di fiducia e di coraggio nel valorizzare se stessi. Tutti noi abbiamo dei difetti e spesso quando siamo giù infieriamo di continuo proprio su questi. In questo modo facciamo a pezzi il nostro corpo e le nostre doti e da qui nascono mille complessi. Cerchiamo piuttosto di guardarci allo specchio in maniera globale, meno perfezionismo e più indulgenza, non fossilizziamoci sui difetti e sulle incapacità, ma su pregi e capacità. Non nascondere, ma avere coscienza e cercare di valorizzare il proprio difetto, anche con l'ironia, è la prima regola. Bisogna abbandonare l'idea che la perfezione fisica sia garanzia di successo, rinunciando a voler piacere a tutti e a ogni costo. Siamo più del naso troppo lungo o delle rughe sulla fronte. Siamo simpatici, altruisti, intelligenti o quant'altro. E chi è incapace di cogliere la ricchezza della nostra complessità non deve essere degno della nostra attenzione. A volte, però, l'insoddisfazione per l'aspetto fisico è legata a un'insicurezza psicologica, per questo, in questi casi, nemmeno un intervento di chirurgia estetica risolverà il fastidio per il proprio fisico.

Molto spesso il disagio per il proprio corpo inizia  durante l'adolescenza, periodo durante il quale cui è molto comune sentirsi brutti. Spetta ai genitori abituare i figli a considerare poco importanti le imperfezioni, come una parte di sé con cui convivere e da accettare, ma che si è degni di rispetto e di amore anche con qualche difetto fisico.

Inoltre liberiamoci dai falsi doveri: non è ordine del medico essere i più bravi, i più belli per essere stimati dagli altri. Se ci si comporta solo in funzione del giudizio degli altri finiamo per distruggere desideri e emozioni, mentre bisogna lasciare spazio a ciò che veramente si ama fare.
Impariamo a gratificarci: quando qualcosa va storto anziché infierire su se stessi, bisogna coccolarsi; può andare bene un pomeriggio di ferie dal lavoro o un’ora dall’estetista. Non meno importante è imparare ad accettare i complimenti senza  sminuire sempre quello che ci viene detto!
Dietro alla mancata accettazione di sé potrebbe esserci un disturbo patologico, la dismorfofobia, che consiste nella preoccupazione per un difetto dell’aspetto fisico, che può essere totalmente immaginario, oppure, se è presente una reale piccola anomalia fisica, la preoccupazione del soggetto è di gran lunga eccessiva al normale. Chi soffre di questo disturbo ritiene che un limite estetico sia alla base di tutti i suoi problemi relazionali e sociali. Per questa ragione non è in grado di accettarsi e arriva a odiare il proprio fisico. Il rischio è che questo malessere superficiale nasconda un dolore profondo, in grado di paralizzare la vita quotidiana: non si va in spiaggia perché non si vogliono mostrare gambe troppo grosse, e si può arrivare all’isolamento sociale se si crede di avere il naso troppo grosso. In questo caso può essere utile un ciclo di psicoterapia, che mira a modificare l'atteggiamento del paziente.

Concludo dicendo che di certo ciascuno di noi è unico, speciale, meritevole e degno d'affetto e, sebbene a volte possa sembrare difficile crederlo, ricordarlo può aiutare ad affrontare in modo più efficace le sfide della vita.
Sono a disposizione per domande, chiarimenti, o per spunti su argomenti che desiderate approfondire.

Dott.ssa Federica Camellini

federicacamellini@libero.it
www.psicologolowcost.it

 

Redazione
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Pubblicato il 11 Marzo 2013
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