FIGLI “TIRANNI” E FIGLI VIZIATI (Seconda parte)
Non bisogna confondersi con il bambino viziato, in quanto il figlio despota è quello che esercita un dominio sui genitori senza rispettare gli altri.
Come riconoscere un figlio tiranno? Innanzitutto non bisogna confondersi con il bambino viziato, in quanto il figlio despota è quello che esercita un dominio sui genitori senza rispettare gli altri. La mancanza di rispetto non per forza si manifestasi nel cercare di uccidere i genitori,è sufficiente che non obbedisca quando gli chiedete una cosa, mentre si fa finta di niente pensando che tutti i bambini tanto fanno così. In generale, il bambino tiranno presenta piccoli atteggiamenti egocentrici, è scarsamente tollerante alle frustrazioni, scolastiche e sportive, e tende sempre a evitarle alla ricerca del piacere. Di fronte a un pasto dice «fa schifo» e non «questo non mi piace», oppure si alza e se ne va, invece che limitarsi a mostrare segni di noia. Decide al posto dei genitori ed esprime desideri che verranno presto esauditi, spesso anticipati. Il bambino sovrano è al centro dell’attenzione di nonni, amici, zie, oltre a mamma e papà, in una gara silente a chi si mette meglio al suo servizio e gode della sua preferenza. Sovente viene "adultizzato", ci si rivolge a lui come a un uomo o a una donna, si anela a un suo parere, a un assenso, è capace di gestire estenuanti trattative e la vittoria è quasi sempre sua. In generale, inoltre, si demotiva facilmente, è viziato materialmente, è abile a sedurre, strumentalizza l’altro, manifesta una pseudo-maturità, usa il ricatto affettivo. Ma soprattutto, anche se vive nell’impunità, non è felice. Altro tratto per riconoscere il piccolo re: il bambino sta male. E lo dice in molti modi, dall’aggressività all’ansia, all’ipercineticità ai disturbi del sonno. È lui il primo a voler scendere dal trono.
La prima cosa da fare è cominciare a cambiare approccio e linguaggio: psicologizzare tutto non aiuta i genitori, che così anzi finiscono per abdicare così all’educazione vera e propria. E cambiare il nome alle cose. Se vostro figlio non saluta mai, non dite che è perchè «ha la luna storta», ma perchè non ha rispetto degli altri. Se rifiuta l’autorità, non vuol dire che «non è un pecorone, ha personalità», ma che aggira le proibizioni. Molto importante inoltre, di fronte a un bambino tiranno, è controllare le proprie emozioni, soprattutto l’ansia e la depressione, ma anche il senso di colpa e la collera, che non fanno altro che produrre inibizione e autopunizione, rafforzamento dei suoi privilegi, oppure un’escalation del conflitto. Inoltre, è bene spiegare a voce che non si può fare tutto, perchè esistono anche gli altri, saper rifiutare le pretese onnipotenti, accettando tranquillamente il conflitto e senza aver paura di farlo soffrire (anche perché accettando la frustrazione imparerà ad apprezzare le cose e a essere più felice). Infine, fondamentale, è dare punizioni che non siano solo sgridate o ramanzine. In ogni caso, sia che vostro figlio sia incline alla tirannide o meno, fissare delle regole fin da quando è piccolissimo, e farle rispettare senza deroghe:questo è il compito principale dei genitori. Dall’ora dei pasti, a quella di andare a letto, dalla routine dei compiti, al tempo per tv e sport. Molto importante anche stilare un elenco di compiti quotidiani, dalla pulizia, all’ordine, all’aiuto in casa (vuotare lavastoviglie o pulire il bagno) con eventuali penalità (niente giornalini o tv) o ricompense, sia in termini di congratulazioni che di attività premio. Solo così la vostra famiglia potrà avere un futuro sereno e…. democratico.
Altrimenti si cresceranno bambini infelici perché sono dipendenti dal tiranneggiare. Negli ultimi dieci anni si è notata un’impressionante crescita di disturbi della personalità infantile. Disturbi di carattere distruttivo e aggressivo accompagnati da freddezza dei sentimenti, da egoismo e da mancanza di rispetto degli altri. Generalizzare è sbagliato, ogni storia familiare è unica e oltre ai genitori ci sono scuola e amici: il bambino non è solo il prodotto matematico di ciò che riceve fra le mura domestiche, ma è lì che si plasma la sua personalità. Quello delle regole è un tema che ossessiona i genitori nell’ultimo periodo e la riprova è il proliferare di libri, programmi tv, che sono visti come la soluzione al problema. È l’imprevedibilità che rende il bambino padrone. Se i genitori sono incerti, lui se ne approfitta e comanda. Senza esagerare con regole rigide e punizioni corporali e poco affetto, si deve raggiungere un riequilibrio, ma ci vuole tempo, aiutando i genitori a fare i grandi.
Sono a disposizione per domande, chiarimenti, o per spunti su argomenti che desiderate approfondire.
Dott.ssa Federica Camellini
federicacamellini@libero.it
www.psicologolowcost.it
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