Una famiglia ricchissima, il destino segnato dalla tragedia: “La principessa d’argento”
Un romanzo intenso e coraggioso, che regala un punto di vista inedito su una famiglia e sul peso che questa ha avuto nella crescita culturale e sociale del Novecento

Nel mare magno delle saghe famigliari ora in libreria, l’opera di Rebecca Godfrey si distingue per la capacità di restituirci non solo la storia della famiglia più ricca del mondo e di tutte le sue traversie, ma soprattutto il Novecento al suo inizio, con tutte le contraddizioni che hanno generato periodi di dolore e violenza alternati ad altri di pace e prosperità.
Tutto ha inizio nel 1908, quando tre sorelle devono affrontare per la prima volta la vita vera. Sono le figlie di Benjamin Guggenheim, uno degli uomini più ricchi del mondo, a cui i soldi non sono serviti – però – per avere l’unica cosa che ha sempre desiderato: un erede maschio. Quando il padre muore nel naufragio del Titanic, le sorelle si ritrovano in mano una fortuna enorme, ma anche una pesante eredità. Soprattutto Peggy, che da sempre crede che ogni donna ha il dovere di fare qualcosa di straordinario nella propria vita. La ragazza sente il vincolo delle aspettative della famiglia, di una strada già tracciata per lei, ma che non le appartiene.
Ha bisogno di una vita che sia veramente sua. Lascia Manhattan e parte per Parigi. In Francia la accoglie un mondo nuovo, fatto di arte e bellezza. La sua vita si intreccia con quella di artisti destinati a rivoluzionare la storia: Jackson Pollock, che Peggy sarà la prima a capire e sostenere; Man Ray, di cui diventa la musa ispiratrice. Parigi la fa sentire libera.
La sua passione per l’arte diventa un fuoco che la spinge sempre più lontano. Ma ci sono famiglie da cui è difficile scappare. Anche mentre viaggia per il mondo, il peso del suo cognome la segue ovunque. Un peso che si fa insostenibile quando un evento sconvolgente travolge la sorella Hazel, protagonista di uno scandalo indicibile e doloroso. Eppure, a volte, è proprio dalla sofferenza che nascono le più grandi rivoluzioni…
Con grande empatia, l’autrice segue Peggy Guggenheim mentre scopre il suo amore per l’arte, trova il suo posto in un mondo sessista e antisemita e si fa un nome.
Un romanzo intenso e coraggioso, che ci regala un punto di vista inedito su una famiglia e sul peso che questa ha avuto nella crescita culturale e sociale del Novecento.
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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