Finchè c’è Natura c’è speranza: “La balena alla fine del mondo”
Un romanzo delicato e gentile che restituisce fiducia nel genere umano
La balena alla fine del mondo
di J. Ironmonger
ed. Bollati Boringhieri
€ 18.00
Non è affatto detto che prevedere l’Armageddon serva infine a scongiurarlo, ma qualche volta sì.
Questa è la tesi dello scrittore keniota John Ironmonger, un dottorato in zoologia e una carriera nel settore dei dati aggregati, che affascina lettrici e lettori con una delicata riflessione circa l’importanza del fattore umano anche nelle questioni di politica finanziaria e di economia mondiale: perché nell’attuale logica dei mercati “interconnessi”, dove pure le catastrofi naturali sembrano collegate da mere sequenze di valori numerici, l’unico avvenimento a tutt’oggi non calcolabile resta il comportamento dell’uomo.
Cosa accadrebbe, dunque, se un sofisticato algoritmo fosse in grado di interpretare il “tornaconto” personale fra le variabili necessarie a verificare l’andamento azionario di fronte a crisi sistemiche su scala globale (eventi cataclismatici, esaurimento del petrolio, conflitti d’armi)?
Se per noi comuni mortali è difficile anche solo immaginare un programma così complesso, non lo è per Joe Haak, il giovane analista finanziario creatore di “Cassie”, programma di analisi quantitativa dai risvolti incontrollabili: invece di essere la chiave per leggere il futuro, diventa la causa del crollo improvviso di una delle più importanti banche di investimento al mondo.
Travolto dal suo insuccesso, Joe decide di nascondersi nell’incantevole penisola di St. Pirain, piccolissimo paesino sulle costiere di Cornovaglia. Qui la delusione e la solitudine lo spingono a un gesto estremo: gettarsi in mare.
Ed ecco che St. Piran balza alle cronache a causa di un duplice, straordinario, evento: ovvero il ritrovamento dell’uomo nudo sulla spiaggia di Piran Sands lo stesso giorno in cui Kenny Kennet vede la balena. L’uomo nudo è ovviamente Joe, mentre la balena è il capodoglio che proprio Joe salverà dallo spiaggiamento.
Nessuno sa dire se i due eventi siano realmente collegati, di certo però tutti gli abitanti accorsi in aiuto di Joe e poi disponibili a offrirgli ospitalità e amicizia, ci credono.
Joe per la prima volta si sente parte di un tutto, di una comunità, di una famiglia. E così, non appena la notizia di un virus potenzialmente epidemico raggiunge l’impreparata penisola di Piran Sands, e la popolazione mondiale inizia a subire le ripercussioni derivanti dalla carenza di petrolio sugli approvvigionamenti alimentari, sarà proprio Joe a riconoscere, tra i fatti di cronaca, le avvisaglie di estinzione in precedenza elaborate da Cassie e, grazie alla balena, a escogitare una strategia d’intervento per salvare St. Pirain (ma non solo) dalla tanto temuta Apocalisse.
Un romanzo delicato e gentile che restituisce fiducia nel genere umano.
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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