Fra spy-story e romanzo storico: “Il diritto dei lupi”
Un romanzo appassionante, dove non si può che fare il tifo per il giovane Cicerone alle prese con il suo primo processo importante
Il diritto dei lupi
di De Bellis & Fiorillo
ed. Einaudi
€ 22.00
Il romanzo d’esordio di Sefano De Bellis e Edgardo Fiorillo è davvero una bella sorpresa. Gli autori mischiano sapientemente diversi generi letterari (legal thriller, hard boiled, romanzo storico) per regalarci un romanzo pieno di suspense, ambinetato in una Roma antica che – come oggi New York o Londra – è innanzitutto una capitale del mondo.
Siamo nell’80 a. C., e l’Urbe è una metropoli violenta, dove denaro, vizio e politica si intrecciano senza sosta. Avvolti nelle tenebre della Suburra, quattro sicari irrompono in un lupanare dove si sta svolgendo un festino. La strage si consuma in pochi minuti: tra i morti c’è anche un aspirante senatore. Chi ha ordinato il massacro al “Fodero del gladio”, il nuovo bordello di lusso nel cuore malfamato di Roma? Il principale sospettato è Marco Garrulo, detto Mezzo Asse – unico superstite alla carneficina e proprietario del locale – che però è scomparso. A dargli la caccia sono in molti: fra questi, per incarico del futuro triumviro Marco Licinio Crasso, che ha iniziato la sua scalata sociale, il veterano Tito Annio, aiutato da un gallo romano enorme, con il cuore d’oro, e da un vecchio commilitone consumato dai ricordi e dal vino.
Negli stessi giorni Cecilia Metella, influente matrona, chiede al giovane Cicerone di difendere un suo protetto, Sesto Roscio, dall’accusa di aver ucciso il padre. Una causa delicata non solo per la gravità dell’imputazione, ma per gli interessi e le lotte di potere che si nascondono nelle pieghe del caso. Su entrambe le vicende, che si riveleranno legate, incombe l’ombra di Silla, il Dictator, i cui nemici sono sempre piú inquieti. E se per arrivare alla verità Tito dovrà affrontare risse, agguati, complicazioni sentimentali, donne determinate e memorabili sbronze, Cicerone scoprirà invece che in gioco, nel foro, non c’è soltanto il destino di Sesto, ma anche il suo. E forse la sopravvivenza della Repubblica, assediata da lupi affamati di potere e gloria…
Un romanzo appassionante, dove non si può che fare il tifo per il giovane Cicerone alle prese con il suo primo processo importante e per l’ex centurione disilluso e scavezzacollo alle prese con un’indagine sporca.
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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