Questo nostro presente, doloroso e precario in “Il concerto dei destini fragili”
In questi mesi di battaglia contro un nemico invisibile e letale, sono molte le storie ci siamo sentiti raccontare
Il concerto dei destini fragili
di M. de Giovanni
ed. Corriere della Sera
13,00 euro
Un brillante avvocato, ricco e arrogante; un giovane medico, appassionato e compassionevole; una donna delle pulizie straniera, disperata e debole. Quando mai tre persone così diverse e lontane possono trovarsi a condividere il destino? Quando il loro è il destino di tutti.
In questi mesi di battaglia contro un nemico invisibile e letale, sono molte le storie ci siamo sentiti raccontare: storie di malati, di infermieri, di volontari, di anziani, di giovani, di solitudini e pericolose compagnie.
Maurizio de Giovanni – l’autore che più di tutti sa leggere nei cuori dei suoi personaggi, per poi raccontarceli come se fossero la nostra stessa anima che parla – ha scelto queste tre storie e il loro inevitabile intrecciarsi in un mondo in cui le categorie sociali, le distinzioni economiche, i limiti morali sono saltati in aria alla deflagrazione del virus. Ed ecco che allora un giovane avvocato rampante e realizzato si trova recluso nel suo appartamento da mille e una notte,
da solo. Perchè i successi, i soldi, le amicizie futili e utili non servono a molto, quando le cose vanno male: servirebbe la donna che ha sempre amato, ma che ora è lontana, per colpa sua e del suo immenso ego, che gli ha fatto sempre pensare che nulla avrebbe potuto toccarlo: nè le difficoltà, nè il dolore, nè l’abbandono.
Ed ecco una donna dell’Est, che si affanna per tenere in piedi una fragile parvenza di famiglia: un compagno che, ormai senza lavoro, si divide fra bevute e divano e una figlia che si sente italiana anche se non lo è del tutto, e per questo non perdona alla madre la vita che le sta facendo fare. In una situazione così, la deflagrazione del virus è
ancora più dirompente, e le scelte diventano necessità. Scelte estreme, come estrema è la vita di chi non sa come tirare a campare ma vuole con tutte le forze farlo. Costi quel che costi.
Ed ecco il dottore giovane, così pieno di passione e speranza. Lui che vede in ogni paziente un uomo, e che vuole essere visto come tale anche adesso, che gira i reparti coperto come un palombaro. Lui che crede che ogni vita valga, e che non si possa fare una classifica fra i malati. Lui che ha rinunciato a tutto per la professione, anche a farsi una famiglia. Lui che vede l’ospedale come la sua casa, dove aiuta chi a casa deve tornare. Lui che vuole che tutti tornino a casa. E invece.
In questo concerto di destini ogni voce racconta la sua fragilità, la sua forza, la sua disperazione , la sua speranza. Ogni voce spicca solitaria e parla a ognuno di noi singolarmente, come se fossino i depositari di una confessione, un testamento. Ogni voce squarcia il velo della nostra superficialità e ci mette di fronte a un dolore che potrebbe essere nostro. Ogni voce ci ricorda che siamo fragili e fallibili, ma anche pieni di luce e speranza.
L’avvocato, la colf, il dottore: siamo noi. Esseri umani fatti di sogni e speranze, di fortune e disgrazie, di parole e azioni. Esseri umani uniti contro un male grande che tutto può, tranne toglierci la possibilità di raccontarci. De Giovanni l’ha fatto, e noi lettori dobbiamo farne tesoro. Imperdibile
Amanda Colombo – Galleria del Libro
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