“Nei boschi dove molti fiumi scorrono”, di Lawrence Ferlinghetti
Il 22 febbraio 2021 - a 101 anni - si è spento il poeta simbolo della Beat Generation: Lawrence Ferlinghetti
IN WOODS WHERE MANY RIVERS RUN
In woods where many rivers run
among the unbent hills
and fields of our childhood
where ricks and rainbows mix in memory
although our ‘fields’ were streets
I see again those myriad mornings rise
when every living thing
cast its shadow in eternity
and all day long the light
like early morning
with its sharp shadows shadowing
a paradise
that I had hardly dreamed of
nor hardly knew to think
of this unshaved today
with its derisive rooks
that rise above dry trees
and caw and cry
and question every other
spring and thing
NEI BOSCHI DOVE MOLTI FIUMI SCORRONO
Nei boschi dove molti fiumi scorrono
tra le colline non sottomesse
e i campi della nostra infanzia
dove covoni e arcobaleni si fondono nel ricordo
anche se i nostri «campi» erano strade
rivedo ancora sorgere quelle miriadi di mattine
in cui ogni cosa vivente
proiettava la propria ombra nell’eternità
e per tutto il giorno la luce
come di primo mattino
con quelle sue ombre nette che adombravano
un paradiso
che mi ero a malapena sognato
e a malapena sapevo pensare
a quest’oggi dalla barba incolta
con i suoi corvi beffardi
che prendono il volo da alberi secchi
e gracchiano e stridono
e mettono in dubbio ogni altra
primavera e cosa
Lawrence Ferlinghetti,
da “A Coney Island of the mind”, 1958
Il 22 febbraio 2021 – a 101 anni – si è spento il poeta simbolo della Beat Generation: Lawrence Ferlinghetti. Origini italiane da parte di padre e franco – portoghesi da parte di madre, Ferlinghetti ha fatto la storia della letteratura statunitense insieme a Jack Kerouac e Allen Ginsberg. E oltre che poeta (duramente critico verso la società a lui contemporanea), fu anche libraio ed editore. La sua libreria “City Lights” divenne punto di riferimento per la cultura degli anni Cinquanta – Sessanta e la sua casa editrice – omonima – segnò la storia con la pubblicazione di Howl (Urlo) di Ginsberg. Il romanzo edito nel 1956 fu accusato di oscenità e Ferlinghetti, in qualità di editore, fu arrestato per la sua diffusione. Da qui scoppiò una guerra di enorme risonanza mediatica per la libertà di parola e di stampa per la pubblicazione di materiale considerato controverso ma di importante rilevanza letteraria e sociale.
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