L’angolo della poesia: “Grigi” di Costantino Kavafis
Giugno è il mese del Pride. Non un mese scelto a caso, ma legato in primis a un fatto storico: le rivolte di Stonewall
Osservando un opale azzurro grigio
mi ricordai di due begli occhi grigi
che vidi, sarà vent’anni fa…
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Per un mese ci amammo.
Poi lui partì, credo per Smirne,
a lavorare là. Non ci vedemmo più.
S’è ancora vivo, si saranno imbruttiti gli occhi grigi,
si sarà sciupato il bel viso.
Serbali tu com’erano, memoria.
E, memoria, di quel mio amore tutto ciò che puoi,
quanto più puoi, riportami stasera.
Costantino Kavafis
“Grigi” in “Le poesie” a cura di Nicola Crocetti (Einaudi, 2015)
Giugno è il mese del Pride. Non un mese scelto a caso, ma legato in primis a un fatto storico: le rivolte di Stonewall. Era la fine del giugno 1969, quando dopo l’ennesimo raid della polizia in un locale LGBTQ+ (lo Stonewall Inn di New York) alcune persone decisero di non subire più, ma rivendicare i loro diritti.
Per celebrare il mese del Pride, quindi, una bella poesia di un autore apertamente omosessuale e nato nel 1863 ad Alessandria d’Egitto: Costantino Kavafis.
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