Election Day, il 20 settembre data contestata dalle Regioni
Sulla data di settembre sono insorti i governatori delle regioni Campania, Puglia, Veneto, Liguria e Marche che andranno al voto, proponendo di anticiparla a luglio
«La data di riferimento per ora è il 20 settembre ma non si saprà nemmeno domani, giovedì 28 maggio, perchè non sarà ancora scritta nel decreto legge, che indicherà solo una finestra temporale. Quella definitiva la sceglierà successivamente il governo, ma ad oggi, se non cambia niente, sarà il 20 settembre. Dovranno essere ancora sentite le regioni e Anci, ma ritengo che ci sono pochi margini di manovra affinché cambi ad oggi». Riccardo Olgiati, parlamentare legnanese dei 5 Stelle, anticipa così la riunione in cui domani avremo una nuova tappa sul percorso che porterà alle elezioni regionali, comunali e al referendum.
Sulla data di settembre sono insorti i governatori delle regioni Campania, Puglia, Veneto, Liguria e Marche che andranno al voto, proponendo di anticiparla a luglio. “Votare è un principio democratico, se va avanti così siamo costretti a rompere con il governo”, hanno detto i cinque governatori all’agenzia Ansa.
Oggi, intanto, alla commissione Affari costituzionali alla Camera, è stato approvato l’emendamento di Italia Viva (e riformulato dalla relatrice Anna Bilotti dei 5 Stelle ) che riduce ad un terzo le firme necessarie. “In considerazione della situazione epidemiologica derivante dalla diffusione del Covid-19 e tenuto conto dell’esigenza di assicurare il necessario distanziamento sociale per prevenire il contagio nel corso del procedimento elettorale, nonché di garantire il pieno esercizio dei diritti civili nello svolgimento delle elezioni delle regioni a statuto ordinario del 2020, il numero minimo delle sottoscrizioni richieste per la presentazione delle liste e delle candidature è ridotto a un terzo“, si legge nel testo.
Le consultazioni, come indicato dal Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, saranno organizzate su 2 giornate di voto per evitare, in questo modo, eventuali picchi di affluenza. Nelle sedi elettorali, obbligo di mascherine e guanti per poter maneggiare le matite copiative per espressione delle preferenze. Dovrà essere garantito il distanziamento sociale per i membri della Commissione elettorale e si dovrà procedere all’areazione frequente dei seggi elettorali. Sarà altresì indispensabile fornire in ciascun seggio prodotti per la sanificazione, necessari anche per le attività di identificazione degli elettori. La bozza del Comitato, che dettaglia tanti particolari all’interno dei seggi, tralascia però la fase della campagna elettorale, quando si svolgeranno i comizi e i confronti tra candidati, tutti previsti in uno ‘stato d’emergenza’. Domani, si prevede che anche questa parte trovi una definizione.
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