I temi del lavoro e dell'ormai scarso feeling tra cittadini e politica al centro di un convegno, domenica sera, a Palazzo Leone da Perego, con protagonista il presidente dell'UDC, on. Rocco Buttiglione, nella foto con il candidato sindaco avv. Gianfranco Tripodi.

Ad introdurre l'incontro proprio Tripodi con la dichiarata volontà di una agenda digitale perchè "lo sviluppo imprenditoriale sul territorio sia davvero una priorità per l'immediato futuro. Legnano – ha affermato il candidato sindaco – deve essere una autorevole guida per gli imprenditori locali. E in un momento come questo non restiamo indifferenti alle tragedie di tanti suicidi di chi non riesce più a gestire il proprio lavoro. Per questo chi governa a tutti i livelli non deve giocare con la pelle della gente. Basti teoremi, spazio solo ai fatti, a una politica vera".

Dopo un'ora di interventi "pillola" a cura di Luca  D'Ippolito, Roberto Borgio, Livio Tamberi, Luigi Tripodi e Salvatore Papa, le considerazioni dell'on. Buttiglione.

"Crisi occupazionale e crollo della fiducia da parte dei cittadini nella politica – ha commenato il presidente dell'UDC – sono strettamente connessi. I partiti sono mancati nel comunicare con sincerità la situazione alla gente. E' venuta così meno la vera democrazia, è venuto meno lo Stato che non paga i suoi debiti e costringe le imprese a fatiche, a sacrifici non più possibili. Ieri, chi rubava lo faceva per portare fondi ai partiti. Oggi, si ruba dentro i partiti stessi. E' indispendabile creare una politica in cui sia la periferia a controllare il centro e dove i finanziamenti siano verificati da un giudice esterno. Solo così i partiti saranno di nuovo credibili. Noi, in questa ottica, siamo attrezzati meglio di altri perchè siamo usciti in anticipo da certe situazioni poco chiare".

Per il lavoro, Buttiglione ha indicato tre prospettive: "La prima riguarda proprio lo Stato che deve assolutamente pagare i propri debiti. Non è pensabile una prospettiva diversa. Quindi, in un'ottica europea, perchè la crisi non è solo nostra, ma di tutto il continente, esiste un accordo che va assolutamente rispettato. I Paesi che stanno meglio, devono supportare quelli più in difficoltà. Infine, migliorare la competitività europea è il riconfermato obettivo del Senato Economico Europeo, in quanto solo così prenderà piede ovunque quella coscienza di appartenere sì al proprio Paese, ma anche a una comunità internazionale".

marco tajé