Adottato a Legnano un PGT con idee completamente diverse sulla città del futuro
L'opposta visione sullo sviluppo urbanistico è stata la caratteristica di ogni seduta consiliare e in commissione. L'adozione del piano è stata approvata dai 13 consiglieri di maggioranza, con i 4 voti contrari della minoranza e il non voto di Francesco Toia
Dopo infinite discussioni, tensioni e polemiche, il consiglio comunale di Legnano ha approvato l’adozione della variante del piano generale del territorio. L’ultima seduta non ha sciolto tanti dubbi attorno al documento analizzato in maniera diametralmente opposta da maggioranza e minoranza. Anche dopo le ultime considerazioni restano tanti interrogativi.
Quindi, un PGT che disegna davvero la Legnano del futuro, rigenerandola e offrendo nuovi servizi in tutti i quartieri, come afferma la maggioranza, oppure un PGT che evidenzia carenze e insufficienze, perché concluso con un percorso frettoloso e condizionato dal conflitto di interessi del presidente del consiglio, Umberto Silvestri, come ha sostenuto la minoranza?
Di certo, i due casi di partecipazione diretta e indiretta dei cittadini alla discussione del PGT non tornano a favore della amministrazione. Citiamo le mille firme raccolte a favore del “caso” Manifattura e i malumori emersi da parte degli abitanti del quartiere San Paolo nel confronto pubblico con la giunta.
La diversa visione sullo sviluppo urbanistico della città è stata la caratteristica di ogni seduta in consiglio comunale e in commissione, dove spesso il dibattito non è stato sulla sostanza ma sul rispetto di ambiti legali. Da qui le accuse della minoranza sulle “azioni di forza” per accelerare i tempi e arrivare quanto prima alla votazione finale, ma anche la strenua difesa emersa dalla maggioranza del percorso attuato e rispettoso di ogni normativa.
«Non un punto d’arrivo ma di ripartenza, l’approvazione del PGT – il pensiero finale del sindaco Radice -. Sono state usate parole troppo forti che vanno respinte, così come le illazioni vicine alla diffamazione nei confronti del presidente Silvestri. Troppo furore ideologico, quasi esagerato, quando doveva essere solo un confronto di idee. Ma di cose belle ce ne sono state. Questo è un PGT che farà ripartire la città, ferma da troppo tempo. La nostra non è fretta, ma velocità per dare a Legnano un ruolo prioritario e non più quello di città di provincia».
Un PGT, in conclusione, che ha allontanato ancor più le due parti e che, assurdità (questo il termine usato dal consigliere Franco Brumana) continuerà ad animare la sedute della relativa commissione anche dopo la sua adozione, per una calendarizzazione prevista in maniera alquanto chiacchierata.
L’adozione del piano è stata approvata dai tredici consiglieri di maggioranza e con i quattro voti contrari della minoranza. «Per non sanare eventuali irregolarità con il voto e preoccupato sulla legittimità dei vari passaggi amministrativi», Francesco Toia ha preferito abbandonare l’aula e non votare.
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