“Cappotti termici”, l’accusa della minoranza: «Favorita la burocrazia più che l’interesse dei cittadini»
Il consiglio comunale tornerà a riunirsi martedì 18 per affrontare le 30 mozioni rimaste ancora inevase
Prima seduta con sistema ibrido del Consiglio comunale di Legnano, terminato con una approvazione generale per la riuscita dell’aspetto tecnico che si temeva critico proprio per la presenza in aula di alcuni consiglieri e quella da remoto di altri. Invece, tutto perfetto e da qui l’applauso liberatorio
Ieri sera, martedì 11 maggio, la seduta è ripresa con la discussione dei punti rimasti inevasi dalla precedente riunione dello scorso 30 aprile.
Non sono stati sufficienti quattro incontri in commissione e quasi due ore di dibattito in consiglio comunale per mettere d’accordo maggioranza e minoranza sull’argomento principale della serata: i “cappotti termici”. Scopo della delibera “incentivare e promuovere interventi edilizi volti a ottimizzare le prestazioni energetiche ed ambientali dell’involucro edilizio e dell’ambiente costruito, a migliorare l’efficienza energetica del sistema edificio-impianti e a incentivare l’utilizzo di materiali bio-compatibili”, riducendo così le spese per la climatizzazione degli ambienti.
Sono stati gli emendamenti presentati in maniera massiccia da Franco Brumana (Movimento dei cittadini) ad animare la discussione: «Il Comune – ha spiegato il consigliere di minoranza – deve agevolare il più possibile l’esecuzione di queste opere eliminando le limitazioni irragionevoli e le complicazioni procedurali e burocratiche presenti nella delibera».
Ad eccezione della richiesta di consentire uno spessore dei cappotti fino a 16 centimetri e non solo 12, tutti gli altri emendamenti sono stati bocciati dalla maggioranza, mentre le opposizioni si sono alleate in maniera compatta nel voto favorevole. Una votazione che ha alzato il tono della discussione, rimasta fino ad allora su livelli, per fortuna, insolitamente moderati.
Nella votazione finale la delibera è stata approvata con i 15 voti della maggioranza e i 9 contrari della minoranza. Da una parte Brumana ha anche accusato la maggioranza di «aver fatto finta di essere aperta al dialogo, ma poi di aver votato in maniera militaresca. Stasera – la sua accusa-, è stata smascherata la natura autoritaria di questa Giunta che impone vincoli assurdi ai cittadini, favorendo piuttosto il potere della burocrazia comunale». Dall’altra, Simone Bosetti (Insieme per Legnano) ha negato questa visione negativa della maggioranza: «E’ esistito assolutamente un lavoro di condivisione, ma dalle riunioni della commissione non è arrivata alcuna osservazione. La nostra apertura c’è stata – il suo convincimento – . Non solo, se il regolamento contiene alcune normative burocratiche, queste sono state dettate dalle norme vigenti».
Il consiglio comunale tornerà a riunirsi martedì 18 per affrontare le 30 mozioni rimaste ancora inevase.
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