Il bilancio di previsione del Comune di Legnano è stato approvato nella notte scorsa, con i 16 voti della maggioranza e i 9 contrari delle opposizioni. Per il 2021, un bilancio che pareggia a 84milioni di euro, con una “scommessa”, vale a dire la volontà dell’amministrazione Radice di non modificare la pressione fiscale e tariffaria, nonostante le minori entrate a causa del critico periodo pandemico.

Nessun aumento sulle tasse, la “grande scommessa” di Legnano sul bilancio

Una grande scommessa, l’ha dipinto così la maggioranza nella discussione nelle due serate consiliari, da intendere come una profonda attenzione verso la città, che non perde alcuno dei servizi, fondamentali nella sua quotidianità. Un bilancio anche “anomalo” per la sua tempistica emergenziale, ma che offre assolutamente la visione policentrica, partecipata, solidale e inclusiva della città secondo i gruppi al governo. Un bilancio senza grandi e ambiziosi progetti, ma in linea con gli impegni elettorali.

Un bilancio, invece, contestato dalle minoranze, convinte che proprio la criticità del periodo e le difficoltà incontrate dalla cittadinanza e dal mondo imprenditoriale dovessero portare ad aliquote inferiori nelle imposte e nei tributi. Mancanza di marketing territoriale, ma anche di coraggio e di innovazione, linee generali senza un confronto con le realtà locali, che ingessano la città e non la fanno crescere, le critiche più ricorrenti.

Prima della discussione del documento, è stata conclusa la presentazione dei restanti 12 emendamenti a firma della lista Toia e della Lega. Richieste tutte respinte, fatto salvo il caso sul tema della videosorveglianza in cui il documento è stato ritirato. Emendamenti che hanno spaziato dalla sicurezza in città agli impianti sportivi, dalla alienazioni di beni immobili e di terreni alla didattica a distanza, dal Centro civico San Paolo al solarium del parco ex Ila.

Il sistematico voto contrario è stato causa di delusione (e depressione) tra i consiglieri di opposizione.
«Mi è passata la poesia nel presentare i miei emendamenti», una battuta di Francesco Toia. «Avete preparato un bilancio ingessato e gli  emendamenti sono stati respinti a priori, al di là dei loro contenuti. E’ la ragione per cui personalmente non ne ho presentati, convinto che non ne sarebbe passato nemmeno uno», la critica di Letterio Munafò. «Là dove sono stati previsti investimenti ma mancano i progetti, perchè non indirizzarli in altri ambiti più urgenti?» la domanda spesso ricorrente negli interventi di Daniela Laffusa. Dalla maggioranza risposte indirizzate a giustificare i voti contrari per una visione politica diversa della città, come proprio il tanto chiacchierato Centro civico San Paolo e le aree verdi hanno dimostrato.

«Un momento importante che ognuno di noi ha vissuto con passione – il commento finale del sindaco Radice -. Sono orgoglioso di guidare questo consiglio comunale e di approvare questo primo bilancio, di transizione sicuramente, ma anche di ripartenza, che rispecchia gli impegni presi con i cittadini. Ci siamo impegnati a costruire una città sociale per recuperare relazioni e opportunità e oggi inizia così un viaggio con i nostri cittadini, per i nostri cittadini».