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“IL SIGNORE DEL GIORNO” E LA SINISTRA LEGNANESE AGITANO IL CONSIGLIO COMUNALE

Daniele Berti mantiene la promessa e si veste da maharajà - Giuseppe Marazzini contesta la Giunta per l'intesa con una associazione religiosa: "Sono agghiacciato!"...

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Il Signore del giorno in Consiglio comunale 4 di 9
 

Serata vivace in consiglio comunale, dove una volta gli "agitatori" erano i militanti di Fiamma Tricolore (ieri sera presenti, ma assolutamente docili come agnellini) e dove, invece, questa volta hanno pensato bene di tenere viva l'attenzione da una parte Daniele Berti (M5S) e dall'altra gli esponenti di Sinistra Legnanese.

"Sono il Signore del Giorno, il Principe della luceha spiegato Daniele Berti al presidente Michele Ferrazzano che lo invitava a indossare abiti consoni all'aula consiliare -. Voglio solo spiegare che questa mia goliardata è dovuta alla scommessa, vinta, dopo il successo del nostro movimento che, a livello nazionale, ha superato la quota del 25% nelle ultime elezioni. Sono il Signore del giorno, chiaro e lucente, che sconfiggerà l'oscurità degli altri partiti. Noi non siamo nè grillini e neppure antipolitici. Noi siamo invece e piuttosto i fautori di nuove idee per un vero rilancio e non possiamo pensare che questo possa arrivare dagli stessi protagonisti della rovina nazionale. Dovete farne una ragione. Nasce una nuova era con noi prima forza politica alla Camera, senza banche, senza fondi, senza poteri forti alle spalle".

Finito il lungo monologo, Berti è tornato nella saletta anticamera dell'aula, si è tolto l'abito di maharajà ed è tornato al suo posto "adeguatamente" vestito.

Non si era ancora spenta l'eco dello show del consigliere del M5S ed è partita quasi subito la protesta della Sinistra Legnanese, rappresentata da una dozzina di militanti decisamente contrari al protocollo d'intesa tra l'amministrazione comunale e l'associazione “Difendere la vita con Maria”, che si prenderebbe in carico la sepoltura dei bambini non nati in uno spazio appositamente dedicato nel locale cimitero di Legnano.

A nulla sono valse le giustificazioni dell'assessore Cusumano, che ha tra l'altro accusato il consigliere Giuseppe Marazzini di "affermazioni discriminatorie". Anzi, le sue dichiarazioni hanno ulteriormente agitato l'esponente della Sinistra Legnanese che, andando oltre il suo solito compassato modo di esporre le proprie ragioni, ha alzato i toni della discussione, affermando: " Sto sudando freddo. Sono agghiacciato! Voi state facendo un protocollo d'intesa con una associazione contraria alla legge 194, una legge dello Stato. Io mi chiedo perchè avete scelto proprio questa associazione religiosa e non un'altra? Non facciamo i furbi. Cambiate idea, altrimenti questa operazione resterà una macchia indelebile sulla vostra attività amministrativa".

Altre interrogazioni presentate.

Riorganizzazione macchina comunale. Ai dubbi di Domenico Gangemi (Fratelli d'Italia) circa gli spostamenti di personale comunale hanno risposto il vice sindaco Luminari e il dirigente Frigoli. Entrambi hanno spiegato che la legge è stata rispettata, che nessuno dei dipendenti si è opposto al proprio tarsferimento, anzi alcuni lo avevano sollecitato per trovare nuove motivazioni, che nessuna scelta è stata dettata da simpatie o antipatie. In ogi caso, obiettivo primario è stato una maggiore efficenza della struttura municipale e anche una riduzione di spesa.

Inagibilità balconata Sala Ratti. L'assessore Raimondi ha assicurato che nel giro di 4-5 mesi i 42 posti dovrebbero tornare a disposizione del pubblico, in virtù di un intervento già valutato con il comando dei Vigili del Fuoco e con i competenti uffici comunali.

Caso Ikea. La volontà del Comune di Legnano di partecipare all'accordo di programma, ha spiegato l'assessore Ferrè, non significa adesione al progetto. Significa piuttosto voler essere coinvolti a pieno titolo nei vari tavoli di discussione. Le preoccupazioni di Legnano sull'insediamento commerciale sono quelle già note: impatto ambientale, viabilità, consumo del suolo, peggioramento della qualità dell'aria.

Limitazione vendita alcol. Secondo Marazzini, l'ordinanza che in zona centrale obbliga ad acquistare merce pari al valore degli alcolici potrebbe presentare elementi di illegittimità costituzionale perchè impone al cittadino di "fare o non fare" qualcosa contro la sua libertà individuale e per un tempo quasi illimitato. Nella sua risposta il sindaco Centinaio ha parlato di dati assolutamente confortanti dal momento in cui è entrata in vigore l'ordinanza e che non verrà effettuata alcuna rettifica.

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marco tajé (con la collaborazione di gea somazzi)

Redazione
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Pubblicato il 27 Febbraio 2013
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