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Lettera di un ex sindaco a chi prende la fascia dopo di lui

Dopo dieci anni da sindaco, Vittorio Landoni si sofferma a riflettere sul risultato delle recenti elezioni, augurando buon lavoro all'Amministrazione Ermoni, analizzando la sconfitta della sua lista e affrontando alcune questioni spinose

sindaci

Sono state settimane di riflessione nei comuni andati al voto in questa tornata elettorale. Sia in casa delle liste risultate vittoriose, che quelle sconfitte, é stato il momento di ragionare su quanto successo.
In particolare a Gorla Minore, è l’ex sindaco Vittorio Landoni a prendere parola e a lasciare alle sue considerazioni il compito di raccontare quanto accaduto, secondo il suo punto di vista.

Dopo aver fatto decantare pensieri e parole credo sia venuto per me il momento di condividere alcune riflessioni:

 

Rsultato delle amministrative

Il risultato elettorale è indubbio, dunque non posso che augurare un buon lavoro al nuovo Sindaco.
Rispetto ai numeri mi permetto di condividere la mia personale lettura.
La Lista vincente ha sostanzialmente riconfermato il dato di 5 anni fa, dal momento che conta circa 27 voti in più, mentre la nostra lista ha perso circa 500 voti; e questo dato è vero e matematico e non è in discussione.

 

Perché abbiamo perso 500 voti? In parte si guarda di sicuro al dato dell’affluenza, in calo del 6-7%.

E già questo dispiace, perché meno del 57% degli aventi diritto è venuto ad esprimere la propria opinione.
Posso ipotizzare che il lavoro di analisi e progettazione portato avanti in questo anno dalla nostra lista, documentato e condiviso con i nostri cittadini non sia bastato a far sì che le persone si rendessero conto dell’impegno profuso in questi anni.
Sforzo che si è sostanziato nella realizzazione di progetti di importante entità (campo sportivo, piazza XXV Aprile, mensa scolastica per citarne alcuni), nella costituzione delle basi per portarne avanti altrettanti (uno su tutti l’acquisto di Villa Solbiati), nella statuizione di agevolazioni in favore delle famiglie con figli a carico (come lo sconto sulla mensa scolastica sul secondo figlio), nel mantenere sempre al minimo le addizionali IRPEF per tutti i nostri cittadini.

Dovremo riflettere e meditare su come questo lavoro di programmazione e vicinanza ai cittadini sia stato sepolto sotto qualche tombino rotto e tagli d’erba non sempre tempestivi. Ma di tempo e risorse ne abbiamo.

La nostra è una lista civica che davvero in questo ultimo anno si è fortemente aperta al rinnovamento, costituendo un gruppo formato da persone nuove, con profili professionali interessanti, in gamba e decise ad impegnarsi per il proprio paese. Soprattutto libera dai limiti degli indirizzi politici previsti dall’appoggio di partiti. Al contrario, aperta al confronto e alla diversità, avendo come unico fine quell’amministrare bene. Forse anche sul far percepire ancor più questo elemento dovremo lavorare.

 

Eredità lasciata in dote ai nuovi amministratori

Sono fiero di lasciare in eredità un bilancio non solo in ordine, ma frutto di un importante lavoro di buona amministrazione, oltre a un programma di interventi avviati o stanzianti che tengono fede alle necessità del nostro territorio. Credo che nessuna amministrazione locale vicino a noi abbia una eredità così importante e vorrei
sottolinearlo affinché resti memoria in tutti di ciò che si farà nei prossimi anni, onde evitare che i nuovi amministratori si prendano meriti che non gli spettano:

Avanzo di Bilancio Libero: oltre 3milioni e 200mila euro per investimenti da programmare;

Appalti già assegnati:

  • Rotonda via Giacchetti, con il contributo anche della Provincia;
  • Via Durini: sostituzione del marciapiede di autobloccanti con materiale più simile alla Piazza XXV Aprile e creazione del sistema di raccolta centrale dell’acqua e nuovo sistema di caditoie centrali)
  • Nuova Sede della Banda con sostituzione del tetto ex tripperia e pareti insonorizzate

Opere finanziate:

  • Ristrutturazione case di Ernestina: progetto di co-progettazione finalizzato a servizi per la famiglia
  • Rifacimento della Via Manzoni: stanziamento di 500 mila€ – da rotonda SP 19 al bosco per un intervento radicale di sistemazione, con la realizzazione del cassonetto stradale con sottofondo, fondo e tappeto di strada, per una larghezza di 7,5 m così da comprendere la pista ciclopedonale;
  • Piscina e Palazzetti 200 mila €: rifacimento delle coperture pesantemente danneggiate dalla grandine dello scorso luglio e ammaloratesi ancor più con le piogge primaverili;
  • Case Comunali: 100 mila € per la sistemazione dei tetti di via Raimondi 21 e 31 e di via Garibaldi 15 e 25 che si aggiungo ai 70 mila € già stanziati per il recupero di tre appartamenti in via Durini 23;
  • Fratellanza: 40 mila € sistemazione sede

Progetti in corso di definizione:

  • Accordo con LIDL per la costruzione di sede stradale illuminata che raccorda la via Madonna Dell’albero con la SP 19 (a spese di LIDL);
  • Progetto di rigenerazione urbana dell’area ex Tessitura Colombo: intervento che prevede la realizzazione della nuova sede della Farmacia di Prospiano oltre alla palazzina da destinare alla costruzione di un ambulatorio condiviso per i medici di base ed un’area commerciale, operazione tramite la quale era previso di convenzionare la riqualificazione di Piazza della Pace a spese del privato senza onere da parte del Comune, e dunque dei cittadini;
  • Piano di Lottizzazione Lazzaretto Est con la realizzazione di parcheggio senza oneri del comune per circa 90 posti auto di fronte al Palazzetto dello Sport;
  • Stazione FNM in valle: una corposa attività di dialogo e confronto ci ha portati alla possibilità di ottenere in comodato uso gratuito la sede della Stazione (eravamo già in contatto con i preposti) per realizzare un punto di riferimento in valle per le tante manifestazioni che vengono svolte dalle nostre associazioni (amici della Valmorea – Pro Loco – Ju Green)

Landoni si sofferma anche sulla discussa questione della mancata nomina a candidato sindaco per Beatrice Bova.

La sua auto-candidatura fu – ricostruisce Landoni – una

richiesta, non umile, non cordiale, ma proposta nei termini “o faccio il Sindaco o non faccio niente”: questa pretesa peraltro è arrivata priva di una idea di programma e soprattutto priva di una idea di squadra che la supportasse, ma semplicemente sostenuta dal fatto che, essendo vicesindaco, lo riteneva un diritto acquisito come uno scettro che si passa non per merito, ma per tradizione.

Non ha accolto, con la dovuta onestà intellettuale, la proposta di un candidato alternativo, passaggio assolutamente normale in fase di preparazione alle elezioni, e, dulcis in fundo, ha portato il gruppo alla programmazione di un momento di voto (richiedendo inizialmente addirittura di indire le primarie) salvo poi ritirarsi a ridosso della serata, scrivendo una mail in cui segnalava che la sua candidatura non era più un’ipotesi. Parole sue.

Non avendo intenzione di rimettere in gioco la sua figura, (O FACCIO Il SINDACO O NON FACCIO NIENTE) si è poi defilata dall’attività della lista.

Ora, sono stato molto amareggiato nel vedere come l’opposizione abbia sfruttato a proprio piacimento la situazione, inneggiando al vecchio clichè del mettere da parte una donna in favore di un uomo (a me, padre di tre figlie), ma ancor di più sono amareggiato nel vedere come questo percorso non abbia fatto sorgere nella signora Bova Beatrice nessuna domanda rispetto al proprio operato e al proprio modo di porsi, ma anzi con molto “stile” ha proclamato di ritirarsi “umilmente” e “in punta di piedi” come una vittima che si è sentita però gratificata nel stringere la mano e festeggiare coloro che fino a poco prima le sono stati avversari.

Carissimi il sottoscritto Vittorio Landoni cammina a testa alta nel proprio paese, avendo la coscienza di chi si è speso per 20 anni a disposizione delle persone. Credo di averlo dimostrato soprattutto nel modo di accogliere, ascoltare e di sostenere le persone in tutti i colloqui in mezzo alla strada o nel mio ufficio e soprattutto nel periodo Covid.

Non intendo farmi catalogare da coloro che ci “hanno tacciati per “maschilisti e misogeni” con una cattiveria inaudita.

Vittorio Landoni Gorla Minore
Landoni durante i suoi mandati da sindaco

Abbiamo preso delle decisioni difficili che si dovevano valutare alla luce di professionalità dimostrate e di comportamenti agiti, e non del sesso, dell’appartenenza religiosa, del colore della pelle o della tendenza sessuale.

Camminiamo a testa alta perché sappiamo quello in cui crediamo e a cui ci siamo dedicati sempre con coerenza e con costanza.

Vittorio Landoni

A distanza di poche ore dal primo Consiglio comunale dell’Amministrazione Ermoni, arrivano dunque le considerazioni di Vittorio Landoni e il suo sguardo sulla politica e quanto successo a Gorla.

Redazione
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Pubblicato il 25 Giugno 2024
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