«L’idea di aprire il parcheggio sopraelevato di via Toti all’angolo con via Gaeta, in sostituzione dell’area del dopolavoro Tosi chiusa improvvisamente il 22 febbraio, è della Lega. Qualche volta si dovrebbe dare il giusto merito a chi si muove prima di altri». Daniela Laffusa, consigliera comunale leghista, reduce da una campagna elettorale regionale che le ha portato qualcosa come 800 preferenze, esce allo scoperto sulla vicenda dei parcheggi in area stazione ferroviaria e ricorda come la proposta di via Toti sia nata appunto da una interrogazione protocollata lunedì 27 febbraio, attraverso la quale si chiedeva al sindaco e l’assessore competente “se hanno preso in considerazione di rendere agibile il parcheggio sopraelevato di via Gaeta, per ripristinare gli stalli venuti meno pe la chiusura dell’ex comparto della Franco Tosi in via Fratelli Cairoli”.

«Come sempre il nostro primo cittadino è intervenuto (con un intervento video sui social, ndr) qualche giorno prima della discussione dell’interrogazione in Consiglio Comunale come è solito fare, probabilmente , per far passare ancora una volta per sue idee ed iniziative che sue non sono», la critica di Laffusa, che pone una domanda: «Come mai l’Amministrazione non si è mossa prima pur essendo al corrente della chiusura del parcheggio di via Fratelli Cairoli?»

«Spero che almeno questa volta venga riconosciuto il merito alla Lega che è riuscita a mettere sul tavolo una proposta risolutiva con buona pace di chi spesso afferma che l’opposizione non collabora per il bene della nostra città. Una sola chiosa: sarebbe meglio anticipare e non rincorrere i problemi», la conclusione di Daniela Laffusa.

Nei giorni scorsi, il sindaco Radice aveva invece chiarito con un comunicato che «fin dal 2021 abbiamo lavorato per recuperare la disponibilità dei parcheggi rialzati delle vie Gaeta e Toti chiusi dal 2011. In primo luogo abbiamo chiesto agli uffici la documentazione per ricostruire le motivazioni che avevano portato alla chiusura di questi spazi, ossia il cedimento dei marciapiedi d’accesso e la caduta di piastrelle dalla facciata della torre uffici, poi abbiamo valutato gli interventi necessari alla riapertura. L’entità di questi era modesta, lasciandoci tranquilli rispetto alla tempistica dei lavori da fare, ma abbiamo considerato anche la netta diminuzione del flusso di passeggeri che transitavano dalla stazione per l’emergenza pandemica in quel periodo e la disponibilità del parcheggio di via Cairoli, per questo non c’era ragione di recuperare altri posti auto».

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