Fratelli d’Italia primo partito, crollano M5S e Terzo Polo: il voto alle regionali comune per comune
Nel Legnanese la coalizione guidata da Attilio Fontana alle regionali ha superato ovunque quota 50%, in controtendenza rispetto ai risultati provinciali
Vittoria netta del centrodestra alle elezioni regionali anche nel Legnanese: nel nostro territorio la coalizione guidata da Attilio Fontana ha superato ovunque quota 50%, in controtendenza rispetto ai risultati provinciali, dove Milano spicca come l’unica circoscrizione in cui il governatore uscente si è fermato a quota 44,86% “tallonato” da Pierfrancesco Majorino – che a Milano città lo ha addirittura superato – al 42,04%.
Fratelli d’Italia si conferma “asso pigliatutto” come alle ultime politiche e porta a casa un voto su quattro tra quelli espressi dai cittadini del nostro territorio – dove peraltro l’affluenza alle regionali non era mai stata così bassa – e addirittura uno su tre a Rescaldina, “roccaforte” del partito nel Legnanese. Regge l’onda d’urto il Partito Democratico, che oscilla ovunque tra il 17 e il 19% in linea con la tornata elettorale di settembre e a Legnano supera la soglia psicologica del 20% con il 21,96% dei consensi. Risale, seppure solo di qualche punto percentuale, la Lega, che “sbanca” Parabiago con il 22,97% dei voti e soprattutto Nerviano, dove supera Fratelli d’Italia e si prende lo “scettro” di primo partito.
Crollano, invece, rispetto a cinque mesi fa Movimento 5 Stelle e Terzo Polo, con i grillini che superano il 5% solo a Canegrate e Rescaldina e Azione e Italia Viva che limitano i danni nella sola Legnano, di fatto “cannibalizzate” dalla civica a sostegno di Letizia Moratti: numeri che, inevitabilmente, non potranno che far riflettere gli esponenti della neonata federazione tra i due partiti sull’opportunità del “matrimonio” con un volto storico del centrodestra per la corsa al Pirellone.
“Exploit” dove i candidati giocavano in casa per l’Alleanza Verdi – Sinistra, che a Canegrate, “trainata” dall’ex sindaco Roberto Colombo, sfiora quota 10% contro preferenze che oscillano tra il 2 e il 4% negli altri comuni, e per il Patto civico per Majorino Presidente, primo partito del centrosinistra con quasi il 18% dei voti a San Giorgio su Legnano dove si conferma profeta in patria l’ex primo cittadino Walter Cecchin. Supera invece solo a Dairago il 2% Unione Popolare, che anche nel Legnanese si conferma ben sotto della soglia di sbarramento del 3% per l’ingresso in consiglio comunale.
Stesso “copione” già visto per il voto di lista anche per le preferenze ai singoli consiglieri alle regionali, con i candidati del territorio che brillano soprattutto nei comuni che li hanno già visti fare politica. A partire da Raffaele Cucchi, che nella “sua” Parabiago ha superato quota 700 voti di preferenza, fino a Maira Cacucci, la più votata a Legnano (693) e Rescaldina (212) dove negli anni scorsi è stata assessore, e Massimo Cozzi,”Mr. Preferenza” nella Nerviano che lo ha visto sindaco (626). Canegrate e San Giorgio, invece, hanno premiato i loro ex sindaci Roberto Colombo (264) e Walter Cecchin (254), mentre sul podio dei più votati a Busto Garolfo troviamo Ilaria Cova (103), vicesindaco fino al 2019.
Legnano si conferma “terreno fertile” anche per Daniela Laffusa (378) e Paola Barbazza (103), che nella “loro” Città del Carroccio ottengono il risultato migliore, mentre tra i più votati a Nerviano c’è il consigliere comunale Francesco Pompa (120). Tra i candidati in corsa per il Pirellone dall’Alto Milanese, però, al momento l’unico sicuro di un posto in consiglio comunale è l’ex sindaco di Turbigo Christian Garavaglia, il più votato di Fratelli d’Italia in tutta la provincia di Milano con oltre 10mila voti. Ancora in bilico, invece, il futuro di Maira Cacucci, al momento la seconda per preferenze tra i non eletti: la possibilità di un seggio nel nuovo consiglio, per lei, passa dalla composizione della giunta che affiancherà Attilio Fontana.
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