Majorino: “Noi siamo il cambiamento e cambieremo la Lombardia”
Il candidato del centro sinistra ha chiuso la campagna elettorale a Varese con un discorso che ha strappato tanti applausi tenendo al centro le proposte della coalizione alternandole con critiche anche aspre all’amministrazione di centro destra
Il cuore del centrosinistra e del Movimento 5 stelle batte forte a Varese e il teatro Santuccio ha accolto ancora una volta la passione di centinaia di militanti. Pierfrancesco Majorino aveva aperto qui la campagna elettorale e ha deciso di tornare nello stesso spazio per chiuderla.
Il suo discorso ha strappato tanti applausi tenendo al centro le proposte della coalizione alternandole con critiche anche aspre all’amministrazione di centro destra.
“La Lombardia non si può permettere altri cinque anni di immobilismo – ha gridato il sindaco Davide Galimberti nell’introdurre il candidato alla presidenza della Regione – e noi sappiamo bene come è Fontana. Abbiamo bisogno di cambiamento e ora abbiamo una grandissima occasione e non possiamo sprecarla. Si può vincere”.
Prima del suo discorso Majorino ha chiesto un minuto di raccoglimento per ricordare la tragedia del terremoto in Siria e in Turchia.
“Quella che sembrava una missione impossibile oggi è probabile, e noi ce la giochiamo e ci credo molto. Non ascoltiamo i sondaggi, andiamo avanti con determinazione perché a prescindere dai calcoli numerici dopo 28 anni c’è bisogno di un grande cambiamento. Sono qui a Varese perché è il luogo simbolico della nascita della Lega, qui la sfida è tosta, ma sono qui perché ci siete voi e io credo alla politica come un’azione collettiva. Voi avete già vinto la vostra scommessa ora noi stiamo costruendo un progetto per la Lombardia”.
Il Palazzo non deve essere lontano dai cittadini e Majorino affonda anche su questo. “A chi mi chiede cosa farò quando arriverò al 39 esimo piano in cima a Palazzo Lombardia io rispondo che scenderò perché occorre ascoltare le persone stare in mezzo a loro per conoscere i problemi reali. La destra ha interpretato il potere come un condominio incattivito portando fondi alle amministrazioni amiche. Fontana è quello della paura della scomparsa della razza bianca. Noi siamo quelli che se sbagliano lo riconoscono. Porteremo aria fresca nella regione più inquinata in Europa. Metteremo mano alla ricostruzione del servizio socio sanitario perché non è accettabile che le persone debbano pagare per non aspettare mesi o anni per esser curate a causa di liste di attese folli. Noi lavoreremo per estendere i consultori pubblici e garantire l’attuazione della legge 194”.
La scuola e la formazione sono stati altri temi caldi con una posizione netta contro l’autonomia regionale in materia scolastica.
“Faremo un super assessorato per i rapporti con l’Europa per dare attuazione al Pnrr e accedere ai fondi europei a differenza di quello che fa la destra che non crede all’Europa. Lavoreremo per una politica salariale corretta per un salario minimo garantito. Ribalteremo la gestione di Trenord perché non è possibile vedere tanta inefficienza. Lo stesso vale per la politica abitativa. Aler è un disastro. Ci sono 15mila alloggi sfitti e basterebbe questo perché Fontana non dovrebbe farsi vedere in giro”.
L’economia e l’innovazione è stato un altro punto del discorso di Majorino. “Dobbiamo fare buone politiche per diventare attrattivi in materia culturale e invece siamo diventati ultimi in Italia. Scommettiamo sulla legalità per avere una regione anti mafiosa. Siamo orgogliosi di avere nella nostra squadra Gherardo Colombo. Loro ci porterebbero Gallera e Romano La Russa. Sui diritti civili poi non possiamo essere il territorio della paura. Noi ci assumeremo la responsabilità di accompagnare le ragazze e i ragazzi alla loro autonomia”.
Foto, video, abbracci e la promessa di rivedersi dopo aver vinto. “Crediamoci e mobilitiamoci fino in fondo”.
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