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Le opposizioni chiedono la revoca del presidente del consiglio comunale di Legnano: “Non è imparziale”

La proposta di revoca del presidente del consiglio comunale arriva dai consiglieri del centrodestra, che spesso in aula si sono scontrati con Silvestri

Consiglio comunale Lorenzo Radice

Che il parlamentino di Legnano tornasse a riunirsi martedì 20 dicembre era già in programma da tempo. Quello che non era nei piani di Palazzo Malinverni, invece, era di tornarci due ore prima del previsto per discutere quella che è nei fatti una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio comunale Umberto Silvestri, che da luglio 2021 ha preso il posto di Federico Amadei alla guida dei lavori dell’aula.

La proposta di revoca di Silvestri arriva dai consiglieri di opposizione, che più di una volta durante le ultime sedute avevano protestato, anche vivacemente, rispetto alle decisioni prese del presidente: all’appello tra i firmatari mancano solo Franco Brumana, rappresentante del Movimento dei Cittadini, e Federico Amadei, passato al gruppo misto nei mesi scorsidopo la decisione di lasciare il Partito Democratico.

Silvestri secondo le minoranze dalla sua elezione ad oggi avrebbe «ripetutamente rinunciato al suo ruolo di imparzialità, che prevede che lo stesso agisca al di sopra delle parti e in maniera indipendente da schieramenti politici». Non solo: gli otto consiglieri che ne chiedono la revoca imputano all’attuale presidente del consiglio anche di aver partecipato «ripetutamente ad iniziative della giunta», interpretando «erroneamente il proprio ruolo alla stregua di una appendice della giunta stessa».

La goccia che ha fatto traboccare il vaso la mette nero su bianco la proposta di revoca stessa, che accusa di Silvestri di non aver «intrapreso adeguati provvedimenti per tutelare anche i consiglieri di opposizione dinnanzi a gravi episodi di violenza e di minacce di morte inviati dall’account social della Consulta Giovani, organo istituzionale del comune di Legnano». Le opposizioni, poi, mettono sul piatto della bilancia anche «ingiuriose esclamazioni nei confronti dei consiglieri di minoranza, anche a latere dei lavori d’aula» e la modifica «secondo valutazioni politiche strettamente personali, l’ordine dei lavori dell’aula, senza di questo informare la capigruppo».

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Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Dicembre 2022
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