Guerra in Ucraina: Draghi contatta Zelens’kij, esclusione delle banche russe da Swift
Con un tweet il presidente ucraino conferma un dialogo con il premier. Accordo dell’UE con Usa, Canada e Gran Bretagna per le sanzioni economiche da applicare alla Russia dopo l’invasione
Mentre in Ucraina si combatte da ormai tre giorni, con l’esercito russo entrato a Charkiv, l’Unione Europea, gli Stati Uniti, il Canada e la Gran Bretagna studiano e preparano un accordo per colpire la Russia dal punto di vista economico attraverso un pesante pacchetto di sanzioni economiche che prevedono l’esclusione di un determinato numero di banche russe dallo Swift.
Lo Swift (Society for Worldwide Interbank Financial telecommunication) è il sistema di pagamento interbancario che garantisce la sicurezza nei flussi di denaro a livello globale con oltre 11mila istituzione finanziarie e aziende di tutto il mondo. Una sanzione che dunque, come dichiarato dalla presidente della Commissione Europea Ursula Von der Layern, “bloccherà importazioni ed esportazioni russe”, paralizzandone l’economia e mettendo inoltre nel mirino gli oligarchi russi.
«In accordo con il presidente Biden, il presidente Macron, il cancelliere Scholz e il primo ministro Draghi, così come il primo ministro Trudeau e il primo ministro Johnson, abbiamo considerato un significativo rafforzamento della nostra risposta internazionale – queste le parole di Von der Layern, che non si riferisce mai alla Russia ma solo a Putin-. L’Unione Europea e i suoi partner stanno lavorando per paralizzare la capacità di Putin di finanziare la sua macchina da guerra. Lavoreremo per proibire agli oligarchi russi di utilizzare i loro beni finanziari sui nostri mercati: queste misure danneggeranno significativamente la capacità di Putin di finanziare la sua guerra e avranno un impatto significativo sull’economia. Putin ha iniziato un percorso con lo scopo di distruggere l’Ucraina ma quello che sta facendo, in verità, è distruggere il futuro del suo stesso Paese».
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymir Zelens’kij, che ha deciso di non lasciare la capitale nonostante sia l’obiettivo numero uno da parte dell’esercito invasore, ha confermato con un tweet la vicinanza dell’Italia con Kyiv dopo il piccolo “caso diplomatico” di due giorni fa, quando lo stesso Zelens’kij, sempre sui social, aveva spiegato i motivi per cui non era riuscito a entrare in contatto con il premier Draghi a causa dagli attacchi, arrivati anche nelle città.
Одержую дзвінки підтримки. Поговорив із Президентом Швейцарії @ignaziocassis та Прем’єр-міністром Греції @kmitsotakis. Вдячні за рішення про конкретну допомогу
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