Calenda ai giovani di Politics Hub: “Manifestate per avere cultura, stipendio e futuro”
Il leader di Azione ha fortemente criticato l'Unione Europea sulla transizione ecologica. Alla fine l'appello ai ragazzi: "La politica non vi ascolta. Basta ascoltare cosa si dice sulle pensioni"
Carlo Calenda a tutto campo ieri sera, domenica, nella seconda serata del festival di Politics Hub che si è svolta al teatro Sociale di Busto Arsizio davanti ad oltre 400 persone. Il leader di Azione ha conversato con Rachele Grassini e Andrea Pagliuca sui temi del Pnrr, a partire dal rilancio dell’economia attraverso la transizione ecologica, della modernizzazione del modello di impresa italiano e del ruolo dei giovani nel mondo del lavoro e nella politica.
Qui la prima serata
L’ex-ministro ha parlato per quasi un’ora, proponendo il suo punto di vista su quello che dovrebbe fare l’Italia per non perdere il treno dello sviluppo. Sulla questione ambientale ha detto una frase piuttosto forte: «Attenzione a non farci colpire come Europa da politiche sostenibili che potrebbero danneggiarci nella gara con altri Stati che non seguono le nostre regole. L’Unione Europea, in particolare Timmermans, ci dice di fare l’acciaio sostenibile usando il gas i cui costi sono in crescita e non il carbone ma allo stesso tempo rischiamo di vedere aziende che delocalizzano le produzioni dove si può fare quello che si vuole, anche se metti una tassa d’ingresso sull’acciaio estero prodotto col carbone non lo fermerai. C’è troppa ideologia: l’Europa mette le regole senza governare il fenomeno della transizione».
Calenda ha anche parlato di rivoluzione digitale: «Questa premia le imprese più piccole perchè permette di competere con chi fa economia di scala. L’Italia è il posto migliore per spingere sul digitale. Noi siamo leader su nicchie di mercato»
Secondo il leader di Azione «lo Stato deve intervenire meno possibile nella gestione dei fondi per le imprese che vogliono innovare perchè quello è solo potere che intralcia. Quando feci Industria 4.0 il meccanismo di erogazione dei fondi era tutto fiscale con ammortamenti e superammortamenti».
Proprio per questo sostiene che il Pnrr rischia di diventare ecatombe: «Serve una direzione con tagli fiscali con chi investe nel digitale e nella tecnologia. Più c’è intermediazione politica peggio è».
Infine una domanda sul ruolo dei giovani nel disegnare il futuro: «I giovani stanno diventando irrilevanti dal punto di vista numerico. Dovete rompere le balle. Quando vi dicono che siete bravi e belli vi dovete preoccupare. Fate politica e colonizzate i partiti. Da noi non abbiamo una sezione giovani: per me i diciottenni si devono confrontare coi sessantenni».
Le pensioni dovrebbero essere il tema centrale per i giovani, secondo Caldenda: «La questione delle pensioni è l’esempio massimo. I sindacati e alcuni partiti vi stanno danneggiando. Tra 20 anni chi le paga le pensioni? Quota 100 non ha funzionato e ha peggiorato i conti. Manifestate per una formazione, uno stipendio, una cultura e un futuro».
La seconda parte della serata è stata dedicata alla politica internazionale dell’Unione Europea e ha visto protagonisti gli eurodeputati Isabella Tovaglieri, Massimiliano Salini e Brando Benifei insieme a due esperti di esteri come Paolo Alli e il giornalista Gianni Borsa.
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