Umberto Silvestri è il nuovo presidente del consiglio comunale di Legnano: «Sarò super partes»
Inizio in salita per Silvestri, criticato dalle opposizioni che non lo ritengono adeguato come presidente del consiglio comunale di Legnano
È Umberto Silvestri il nuovo presidente del consiglio comunale di Legnano. Silvestri, eletto durante la seduta di martedì 13 luglio alla terza votazione con 16 voti a favore, raccoglierà l’eredità di Federico Amadei, che ha rassegnato le dimissioni ad inizio luglio dopo aver guidato il parlamentino cittadino in mesi non facili, segnati dall’insediamento della nuova amministrazione dopo oltre un anno di commissariamento e dalla pandemia, oltre che da animi spesso accessi durante le sedute consiliari.
A lanciare la “candidatura” di Silvestri in apertura di seduta era stato il capogruppo del Partito Democratico Luca Benetti, dicendosi sicuro che «data la sua lunga esperienza e l’amore e la passione che ha sempre dimostrato per la politica della città possa davvero fare un bel lavoro». «Il consigliere Silvestri – ha aggiunto il capogruppo Dem – ha anche un enorme rispetto per le istituzioni e per il loro ruolo e sono sicuro che porterà avanti l’ottimo lavoro di Federico Amadei». I voti raccolti dallo stesso Benetti durante le prime due votazioni, però, hanno reso necessario anche il terzo scrutinio, dove per l’elezione è sufficiente la maggioranza assoluta di 13 voti e non serve più il consenso di due terzi dell’assemblea civica.
«L’impegno che intendo assumere è quello di essere super partes, garantire il rispetto delle regole e tutelare i diritti dei consiglieri comunali – sono state le prime parole del neo-eletto presidente Silvestri -: i consiglieri comunali sono un bene prezioso e in questo senso vanno tutelati, deve essere garantita loro la libera espressione del proprio pensiero e la propria attività. Il regolamento prevede per loro anche doveri nei confronti del consiglio comunale, dei cittadini e delle istituzioni, e sarà mia cura fare in modo che questi doveri vengano stimolati e applicati nel loro insieme. Vorrei essere giudicato sulla base del lavoro che verrà svolto e non a priori, perché essere giudicato a priori vuol dire avere dei pregiudizi».
Per l’ormai ex presidente del parlamentino, che nei giorni scorsi aveva già raccolto i ringraziamenti delle forze politiche che compongono la maggioranza e dei capigruppo della coalizione di centrosinistra che sostiene il sindaco Radice, solo parole di apprezzamento da entrambi gli schieramenti, con le minoranze che hanno sottolineato come in questi mesi Amadei sia stato «garante di imparzialità», capace con «il suo equilibrio e la sua pacatezza di gestire l’aula anche nei momenti difficili» senza mai far mancare l’«apertura al dialogo».
Per il suo successore, invece, le polemiche sono arrivate ancora prima di discutere la prima mozione all’ordine del giorno. «Pregiudizi sulla sua persona ce ne sono e ce ne sono parecchi – è stato l’attacco frontale di Francesco Toia, che ha tacciato Umberto Silvestri di essere il primo ad avere pregiudizi ricordando alcuni episodi di tensione dei quali nei mesi scorsi proprio il nuovo presidente era stato protagonista -, non per la volontà personale dei componenti ma per i suoi comportamenti passati». Per il capogruppo della civica che porta il nome della ex candidata sindaco Carolina Toia, che ha adombrato nel suo discorso anche un ruolo della maggioranza dietro le dimissioni di Amadei, si tratta insomma di una carica della quale il nuovo presidente «non è all’altezza». I dubbi, ribaditi anche dalla capogruppo della Lega Carolina Toia («Una carica di questo tipo richiede fermezza lucidità, trasparenza, correttezza e pacatezza nei toni, nei modi e nei contenuti e dubito che il consigliere Silvestri alla luce degli episodi passati possa avere queste caratteristiche»), dalla collega Daniela Laffusa («Ci avete puntato le pistole, vi abbiamo risposto con i mitra e per questo avete scelto come presidente Silvestri») e dal capogruppo di Forza Italia Letterio Munafò («Non è mai stato una persona super partes e ha sempre considerato le minoranze come uno scarto del consiglio comunale»), sono stati però respinti al mittente da Benetti, che ha ribadito la «piena fiducia» della maggioranza nel «lavoro egregio» che farà il nuovo numero uno del consiglio comunale di Legnano, dal capogruppo di Insieme per Legnano – Legnano Popolare Mario Brambilla, che si è detto certo che il tempo sarà «galantuomo» sottolineando la «serenità» e «capacità di giudizio» del nuovo presidente, e dal consigliere Simone Bosetti, che ha indicato l’inizio della nuova presidenza come un «momento di propositi e non di giudizi».
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