Ecco come verranno investiti i 191 miliardi del piano nazionale di ripartenza e resilienza
Ad assorbire oltre la metà degli investimenti saranno la transizione ecologica e quella digitale. Il dettaglio in un'infografica
L’acronimo è PNNR, la denominazione corretta è piano nazionale di ripartenza e resilienza. In soldoni, è il caso di dirlo, si tratta delle indicazioni su come saranno investiti i 191,5 miliardi di euro che la Commissione europea ha destinato all’Italia nell’ambito di Next Generation EU. Ovvero lo stimolo economico voluto da Bruxelles per la ripartenza dopo la pandemia.
Ma come verranno spesi questi soldi? La proposta del governo prevede di dividere gli stanziamenti in sei capitoli di spesa, chiamati missioni. Le quali a loro volta si articolano in componenti, ambiti di intervento e singoli investimenti. Una suddivisione che VareseNews ha rappresentato in questa infografica.
La legenda nella parte bassa indica la missione cui fanno riferimento le singole spese. Basta cliccare su un singolo riquadro e apparirà una finestra con tutti i dettagli dell’investimento. Come si può notare, la voce che attira la quota maggiore di investimenti, si tratta di 59,34 miliardi, è quella relativa alla transizione ecologica.
Tra gli investimenti più significativi, i poco meno di 14 miliardi destinati al bonus del 110%, i 6 miliardi che i comuni potranno utilizzare per interventi di efficienza energetica e valorizzazione del territorio, i 3,6 miliardi che finanzieranno l’acquisto di autobus e treni meno inquinanti.
Un altro pilastro del Pnrr è rappresentato dalla transizione digitale, per la quale verranno investiti poco meno di 41 miliardi. Di questi, 14 serviranno per proseguire nel percorso di digitalizzazione delle aziende noto come Industria 4.0. Mentre 6 miliardi serviranno per lo sviluppo di reti ultraveloci. Sul fronte delle infrastrutture (25,13 miliardi), 8,6 miliardi serviranno per implementare l’Alta velocità nelle regioni del Nord, sviluppando i collegamenti con il resto d’Europa.
Ci sono quindi 30,87 miliardi destinati a istruzione e ricerca, mentre per la coesione e l’inclusione ne saranno investiti 19,81 e per la salute 15,62. Dopo una seppur breve discussione parlamentare, il piano dovrà essere presentato alla Commissione entro venerdì 30 aprile.
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