Il M5S Legnano boccia l’operato del sindaco Radice e chiede un referendum su Accam
La proposta del M5S è quella di un referendum cittadino per chiedere ai legnanesi cosa vogliono respirare negli anni a venire
Dopo un silenzio durato sei mesi, il Movimento Cinque Stelle di Legnano, rimasto in quest’ultima tornata elettorale senza seggi in consiglio comunale, torna sulla scena politica per criticare l’operato della nuova giunta guidata da Lorenzo Radice: «Abbiamo atteso in silenzio, a volte mordendoci le labbra – scrivono in una nota stampa gli esponenti del Movimento – e abbiamo concesso un intero semestre al sindaco Radice prima di esprimere un giudizio sull’operato della Giunta da lui capitanata. Ma ora il tempo è scaduto, sei mesi sono trascorsi, non è più tempo di tacere».
Il giudizio dei pentastellati legnanesi è molto negativo, soprattutto sul piano ambientale: «E’ accaduto quello che temevamo e che non doveva succedere. Hai disatteso gli impegni assunti in campagna elettorale e non hai condiviso scelte importanti con la cittadinanza», scrive il M5S rivolgendosi in modo diretto al primo cittadino. Il riferimento è ad Accam e alla decisione della sua giunta, che ha di recente approvato il via libera alla costituzione si una NewCo per il salvataggio di Accam, di «tenere in vita l’inceneritore di Borsano» e di continuare su una strada che il Movimento Cinque Stelle ritiene «tanto costosa – per la salute e le tasche dei legnanesi – quanto fallimentare».
«E’ finito il tempo degli slogan “acchiappavoti” del neo sindaco Radice che nel suo programma elettorale scriveva e sbandierava fiero, con microfono alla mano: “lavoreremo perché ACCAM cambi chiaramente e concretamente strategia, per arrivare allo spegnimento dei forni prima del 2027 con piani di gestione alternativi e sostenibili per i rifiuti del territorio. Se ciò non avverrà Legnano dovrà anche valutare l’opzione di uscire dalla società e riservarsi il ruolo di monitorare e controllare le emissioni dell’impianto a tutela della salute dei propri cittadini con ogni mezzo”. Noi non dimentichiamo! – prosegue il M5S – L’operazione ACCAM, costruita a Palazzo in gran silenzio, necessitava di un aperto confronto con l’elettorato legnanese che respira quotidianamente i frutti di un inceneritore vetusto. Con la salute dei cittadini non si scherza, a Legnano spetta decidere del proprio futuro e del futuro dei propri figli. Portare i libri in Tribunale e chiedere all’Autorità giudiziaria di esprimersi sull’operato di chi ha amministrato ACCAM era troppo scomodo? Eppure la società è da tempo agonizzante, non ci sono responsabili? Perché Radice hai cambiato idea? Non c’è uno straccio di novità nel progetto di salvataggio di ACCAM, solo il ritorno all’incenerimento con produzione di energia elettrica. Dov’è un piano industriale serio e sostenibile che porti a quella famosa economia circolare di cui tanti si sono riempiti la bocca per farsi votare!?»
Quindi l’invito a cambiare passo con il coinvolgimento dei cittadini: «Andiamo incontro ad una fase storica in cui la transizione ecologica sarà il faro di qualsiasi scelta politica, la Commissione Europea sta cambiando passo sul tema dell’economia green, perché il nostro territorio non decide di cambiare passo? Perché condannare i cittadini a respirare quello che l’inceneritore rilascia nell’aria? Dov’è la tariffa puntuale che ormai da anni viene promessa a Legnano ma che non arriva mai? Riduciamo al minimo la produzione di rifiuti, portiamoli in altri impianti, bonifichiamo il terreno e diamo una prospettiva industriale nuova e sostenibile ad ACCAM»
La proposta del M5S è quella di «un referendum cittadino per chiedere ai legnanesi cosa vogliono respirare negli anni a venire e se vogliono pagare con le loro tasche quello che il sindaco ha deciso per Legnano!»
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