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Amga, il Movimento 5 Stelle chiede il commissariamento

Il commissariamento per i pentastellati è «l’unica soluzione possibile per traghettare AMGA ad una nuova fase dove la trasparenza la faccia da pilastro»

Il Movimento 5 Stelle chiede il commissariamento di Amga: «un importante obiettivo politico», spiegano i pentastellati, che mette nel mirino «l’azienda pubblica di punta della nostra città, quella che garantisce ai cittadini i servizi essenziali ed importanti per una comunità come la distribuzione del gas, attraverso la controllata ALD, o la raccolta dei rifiuti, tramite ALA». 

La partecipata rappresenta una delle "pietre dello scandalo" coinvolte nell'inchiesta "Piazza Pulita": le indagini, infatti, sono partite da un dossier anonimo sulla spa, senza contare che una delle procedure all'origine dello tsunami giudiziario che ha travolto Palazzo Malinverni è proprio quella – ancora in divenire al momento degli arresti – del direttore generale di Amga.

[pubblicita]    «Amga è oggi rappresentata da una presidente, Catry Ostinelli, indagata nella vicenda che ha portato all’arresto dell’ex sindaco Fratus (dopo il ritiro delle dimissioni ad inizio giugno, il primo cittadino – sospeso per legge dal momento che si trova ai domiciliari – è tuttora in carica fino alla conclusione della procedura avviata dal prefetto per lo scioglimento del Comune, ndr), dell’ex vice sindaco Cozzi e dell’ex assessore alle opere pubbliche Lazzarini – sottolinea il M5S –. Il cda da lei presieduto è composto da altri tre membri di cui uno, Massimiliano Roveda, è anch’esso indagato per le medesime vicende. Per entrambi il presunto coinvolgimento è dovuto al fatto che proprio in qualità di presidente e membro del cda avrebbero contribuito alla turbativa del procedimento amministrativo diretto a stabilire la selezione del nuovo direttore generale della società, dimostrandosi totalmente asserviti alle volontà degli arrestati. Gli ultimi due componenti sono Christian Viceconte e Angelo Alessandro Magnoni, quest’ultimo militante leghista che ha fatto della difesa dell’ex sindaco un pilastro della sua attività social. In realtà i componenti sarebbero cinque ma una di loro, Paola Caprioli, si è già dimessa il 22 maggio. Un cda quindi fortemente segnato dalle tristi vicende che hanno portato Legnano ad essere umiliata agli occhi di tutta Italia. Un cda che quindi oggi, a nostro modesto parere, non ha più la minima legittimazione per restare dove sta. É di pochi giorni fa la notizia della rinuncia all’incarico anche da parte del collegio dei revisori dei conti della società, in aperto e totale contrasto con gli avanzi di cda rimasti, ulteriore tassello di un quadro caduto ormai completamente a pezzi».

Quadro nel quale, ricordano i pentastellati, si innestano scelte importanti da prendere nei prossimi mesi in quel di via per Busto Arsizio, come quelle legate all'illuminazione pubblica o all'impianto Forsu di via Novara. Ragioni per cui il Movimento si rivolge direttamente al commissario prefettizio Cristiana Cirelli, che da poco più di una decina di giorni fa le veci, oltre che di sindaco e giunta, anche del consiglio comunale legnanese. «Comprendiamo sicuramente la non facile situazione in cui si trova il commissario prefettizio Cirelli, che sta svolgendo il suo compito con grande serietà e rispetto dei cittadini, senza assumere scelte politiche (pur avendone la piena facoltà) che potrebbero tracciare un percorso segnato che la futura amministrazione si troverebbe come "imposto", ma fatte tutte queste dovute premesse però ci domandiamo e domandiamo a a lei: in un quadro di questo tipo come possono essere tranquilli i cittadini legnanesi nel vedere amministrata una società di loro proprietà – che da lavoro a quasi 400 persone del territorio – da soggetti, alcuni dei quali, ben lontani dall’essere al di sopra di qualsiasi sospetto?».

«Oggi crediamo che l’unica soluzione possibile per traghettare AMGA alla fine di questa gestione sia il commissariamento della società fino all’insediamento della prossima amministrazione – conclude il M5S – che potrà voltare pagina ed aprire una nuova fase dove la trasparenza la faccia da pilastro. Trasparenza che è venuta a oggettivamente a mancare in questi ultimi anni e che ha portato i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti i cittadini e che, per fortuna, sono finiti anche sotto gli occhi della magistratura inquirente».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Luglio 2019
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