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Movimento 5 Stelle in presidio ad Accam

Il presidio degli attivisti del Movimento 5 Stelle in risposta all'inchiesta FanPage sui rifiuti - Il sindaco di Parabiago "interrogato" sulle ecoballe

«Noi vogliamo delle date certe. Non possiamo più accettare che con la scusa dello Sblocca Italia si continui a posticipare la chiusura di impianti che sono obsoleti e non rispondono nemmeno più ai requisiti. Noi non accettiamo neanche quelli che vengono definiti innovativi, ma partiamo almeno da quelli che sono obsoleti e andavano chiusi dieci anni fa. Dimostriamo che la gestione dei rifiuti si può e si deve fare in maniera differente, che la maggior parte della materia è materia e non rifiuto e gli si può dare una nuova vita». E' questo il messaggio lanciato da Dario Violi, candidato governatore del Movimento 5 Stelle, all'ombra dell'inceneritore Accam di Borsano ieri, mercoledì 28. Violi, con i pentastellati, punta sui lavori "verdi" di aziende dedite al riciclo. Stesso concetto è stato ripreso dal candidato legnanese alla Camera Riccardo Olgiati: «Noi siamo per la riconversione degli impianti, che genera molti più posti di lavoro rispetto all'incenerimento. Siamo stati presi in giro da tutte le parti politiche, dalla regione governata dal centro destra che ha approvato un piano di decommissioning che naturalmente, dopo tante promesse, è rimasto solo su carta in cui Accam sarebbe dovuto essere uno degli impianti da chiudere fino al governo Renzi che con lo Sblocca Italia invece ha fornito l'assist per continuare a farlo vivere».

Il presidio degli attivisti del Movimento 5 Stelle è nato in risposta all'inchiesta FanPage sui rifiuti. Secondo l'inchiesta parte delle ecoballe campane sono smaltite anche in terra bustocca. Presenti sul posto, oltre a Violi e Olgiati, i candidati regionali Alberto Lucchese, Mattia Carlotta Parrino, Elena Tosini e Cristina Albieri, quelli al Senato Paola Macchi e Gianluigi Paragone e attivisti e consiglieri comunali dei Comuni soci di Accam. Tutti loro hanno preso l'impegno di presentare un'interrogazione a riguardo verso le loro amministrazioni.

Sotto le dichiarazioni integrali di Riccardo Olgiati alla fine del presidio


La conferenza di ieri è stata una richiesta di spiegazioni semplicemente perchè VOGLIAMO SAPERE!
Quando scoperto grazie alla bellissima inchiesta di Fanpage ci ha aperto altri dubbi sulla gestione di ACCAM e nell'occasione abbiamo approfittato per evidenziare tutte le perplessità che in questi anni di battaglie si sono evidenziate. Siamo stati presi in giro da tutte le parti politiche, dalla regione governata dal CDX che ha approvato un piano di decommissioning che naturalmente dopo tante promesse è rimasto solo su carta in cui ACCAM sarebbe dovuto essere uno degli impianti da chiudere fino al governo Renzi che con lo Sblocca Italia invece ha fornito l'assist per continuare a farlo vivere. Oggi la presidente Bordonaro ha già iniziato a sondare il terreno per cercare di bypassare o fare modificare la legge che prevede che l'impianto dovrebbe funzionare per l'80% grazie all'apporto di rifiuti dei comuni soci.

Oggi ACCAM, grazie alla virtuosità dei cittadini del territorio, non riesce più a stare in questi parametri ed è costretto a importare rifiuti e con l'inchiesta di FanPage abbiamo scoperto che arrivano anche le ecoballe dell'emergenza di Napoli. Nessuno sa cosa ci sia all'interno di quelle balle ma di certo non pensiamo che ci siano le rose. Giustificarsi dicendo che "sono solo 117 tonnellate" è sintomo di quanto questi dirigenti abbiano a cuore la salute dei cittadini in un territorio tra i più inquinati d'Europa! E poi ora sappiamo di queste 117 tonnellate ma adesso che il vaso è scoperto vogliamo sapere TUTTO perchè è legittimo pensare che siano ben altre le quantità! In tanti comuni del territorio è partita o sta partendo la tariffa puntuale, questo affamerà ancora di più l'impianto perchè i rifiuti prodotti saranno sempre di meno e invece nonostante anni di estenuanti battaglie che hanno portato a deliberarne la chiusura al 2021 proprio recentemente è stato effettuato un investimento sull'impianto di 4 milioni di euro per nuovi filtri che non migliorano la qualità dell'aria ma semplicemente permettono all'impianto di continuare a funzionare abbattendo i limiti di emissioni nella la soglia prevista dalla legge. Forse questa gente non ha ancora ben chiaro che di inceneritori si muore ed i cittadini di questo territorio hanno già dato abbastanza, lo testimoniano anche i risultati dell'indagine epidemiologica che è stata fatta l'anno scorso, non lo diciamo noi per fare terrorismo!!

Le nostre proposte vanno ben al di là delle pratiche di incenerimento, è ora di iniziare a pensare seriamente alle tecnologie a freddo che non sono inquinanti per il territorio e permettono anche l'impiego di molti più lavoratori, questo per rispondere alle paure di chi pensa che chiudendo gli inceneritori bisogna tenere conto anche delle eventuali perdite occupazionali. Altro che perdite di posti di lavoro, la nostra vision sul futuro permetterà un forte incremento! Le prese in giro inoltre sono a tutti i livelli, dai comuni che col cambio di colori politici delle giunte pensano di poter rimettere tutto in discussione senza il minimo rispetto di chi li ha preceduti, come se chi ha deliberato prima di loro lo avesse fatto in leggerezza senza la minima presa di coscienza dei problemi del territorio fino a regione e governo come già detto in precedenza.

Domenica (4 marzo) i cittadini avranno una grande occasione per iniziare a cambiare un po' questi modelli di gestione mettendo una croce sul simbolo di chi in questi anni ha dimostrato di avere a cuore le problematiche che li coinvolgono e speriamo che anche questa presa di posizione forte possa aiutare nella scelta.

Redazione
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Pubblicato il 01 Marzo 2018
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