E' arrivato in città a bordo dell'auto elettrica brandizzata Movimento 5 Stelle. Sceso dalla macchina, un veloce saluto al banchetto di via Matteotti e poi subito a visitare il panificio nato anche grazie agli aiuti del microcredito M5S per le imprese e al centro di eccellenza dei bonsai Crespi. E' stato questo, in sintesi, il programma della tappa parabiaghese della "Maratona 5 Stelle" di Dario Violi, il candidato governatore della Lombardia per i pentastellati.

Violi, 32 anni di Bergamo, una laurea in scienze politiche e un'esperienza di lavoro a Buenos Aires alle spalle, è attualmente consigliere regionale per il Movimento 5 Stelle. A Parabiago ha incontrato Giovanna Venosa, proprietaria del forno "L'ape fornarina" di via Matteotti. Due anni fa Giovanna usufruì del microcredito messo a disposzione dai pentastellati per avere un aiuto in più nell'aprire la sua attività. «In un mese ho avuto in mano la liquidità» ha spiegato la proprietaria, originaria della Campania, per cui il forno è sempre stato un sogno.

La seconda tappa del tour nella città della calzatura per il candidato 5 Stelle è stata quella di un'istituzione del nostro territorio: il centro Crespi Bonsai.

«Tra i punti che ci stanno più a cuore per la Lombardia – ha spiegato Violi -, senza dubbio ci sono la ristrutturazione della sanità, che deve tornare ad essere un servizio per i cittadini e non un business in mano ai privati, l'ambiente, perchè purtroppo viviamo in una delle zone più inquinate di Europa e dobbiamo investire nel trasporto pubblico su ferro, sulla riqualificazione eneregetica degli edifici e sulle incentivazioni per le macchine elettriche, il supporto alle piccole e medie imprese e la semplificazione della burocrazia: non basta digitalizzare le pratiche per renderle più accessibili al cittadino, bisogna ridurle e accorparle». E sul progetto del post Expo, che cambierà completamente il volto del nord Milano, Violi ha le idee chiare: «Non si tratta dell'innovazione che abbiamo in mente noi. Si è spinto nel trasferire realtà pubbliche in un'area poco appetibile per convincere ad investire. Noi vorremmo essere vicini alle piccole e medie imprese che da decenni hanno primati nel campo dell'innovazione».