Cassani: “Colombo ha imparato da Renzi l’arroganza”
E' botta e risposta tra Roberto Colombo e Bruno Cassani...
E' botta e risposta secco tra Bruno Cassani, ex sindaco di Canegrate, e Roberto Colombo, suo ex vice e attuale primo cittadino. Il tutto parte da un endorsement: quello di Cassani nei confronti di Diego Conti (Cambiamo Canegrate), sfidante di Colombo alle elezioni di domenica 11 giugno. Il primo cittadino non ha gradito la presa di posizione del suo ex sindaco e così ha risposto con una decisa arringa (clicca qui per l'intervento di Roberto Colmbo), in cui ha sostenuto l'incoerenza di Cassani e ha parlato di sue richieste per l'assunzione di un parente nel consorzio delle acque quando Colombo ne era presidente e dell'«acquisto sbagliato e oneroso», voluto da Cassani, della ex Borletti, oggi riconvertita in area divertimenti.
Queste parole che non sono andate proprio giù a Bruno Cassani. «Colombo, pur non essendo del Partito Democratico, deve aver imparato una cosa da Renzi: l'arroganza» tuona l'ex primo cittadino, che aggiunge: «Le mie affermazioni "segno di senilità incombente"? Lui avrà la senilità giovanile!».
INCOERENZA POLITICA. «Non sono mai stato eletto con i voti del Partito Comunista. I voti che mi arrivarono erano della Democrazia Cristiana. Ai tempi si votava con il sistema proporzionale. DC e PCI fecero poi un accordo sul programma e governammo 10 anni». Così Cassani chiarisce la sua posizione. E aggiunge: «Alle primarie per scegliere tra Colombo e Valter Cassani andò a votare anche Vito Spirito, candidato di una coalizione di centrodestra, che nel pomeriggio votò anche il candidato provinciale di Forza Italia. Colombo vinse per soli 8 voti (i voti portati da Spirito?) e Spirito venne poi nominato assessore esterno».
PRESSIONI PER L'ASSUNZIONE DI UN FAMILIARE. Nessuna sollecitazione. Questa la versione di Cassani, che ammette sì di aver chiesto se il consorzio cui Roberto Colombo era a capo fosse alla ricerca di personale, ma di non aver fatto pressioni. In un periodo di difficoltà lavorativa di un familiare, Cassani spiega di aver cercato di informarsi su possibilità lavorative in altre realtà della zona, chiedendo a numerose persone, tra cui Colombo, se fossero a conoscenza di postazioni aperte per cui poter fare regolare domanda di assunzione.
EX BORLETTI. Cassani difende l'acquisto della Borletti, fatto quando lui era assessore al bilancio. «Sembrava logico che quella struttura fosse acquistata dal Comune, soprattutto a un prezzo così vantaggioso – spiega l'ex sindaco -. L'amministrazione Colombo, però, l'ha svenduta».
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