Campo base di Expo: no della Regione ai migranti
Respinta la mozione presentata da Sel, Cecchetti: "Subito un parco pubblico per i rhodensi"
Il campo base di Expo non accoglierà richiedenti asilo o migranti, salvo sorprese in arrivo dal Comune di Milano. Il consiglio di Regione Lombardia, riunitosi nella giornata di martedì 10 gennaio, ha infatti respinto la mozione presentata dal gruppo di Sinistra Ecologia Libertà dedicata proprio a questo argomento. La prima firmataria era la consigliera regionale Chiara Cremonesi.
Il voto dell'aula di palazzo Pirelli, però, non è vincolante e il Comune di Milano, come già affermato dall'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, potrebbe utilizzare questa struttura, o l'ex ospedale di Garbagnate, per accogliere i migranti o i senzatetto. Un'ipotesi che, al momento, non sembra imminente. Tutto, però, dipenderà dal buon funzionamento del sistema di accoglienza messo in atto dal Comune guidato dal sindaco Giuseppe Sala nelle prossime settimane.
La decisione assunta a maggioranza dal parlamento regionale trova l'approvazione di Fabrizio Cecchetti, rhodense e vicepresidente del consiglio di Regione Lombardia (nella foto): "Il campo base di Expo dev'essere smantellato il prima possibile e, come prevedono gli accordi presi nel 2012, quell'area dev'essere trasformata in un parco pubblico e dev'essere restituita ai rhodensi. È ora di mettere un freno alle continue richieste di utilizzare quell'area per le più svariate problematiche del Comune di Milano. È arrivato il momento che la società Expo, ora in liquidazione, si dia una mossa e rispetti gli impregni presi. C'è, infatti, un accordo del 2012 che parla chiaro e che sancisce che la società Expo deve smantellare a proprie spese l'area, trasformarla in verde pubblico e riconsegnarla al Comune di Rho. Ovviamente noi continueremo a respingere richieste che vadano in altro senso. Quella non è la sede per sistemare i finti profughi".
Cecchetti, infine, attacca i politici del centrosinsitra: "E' folle che la sinistra continui a presentare richieste per trovare delle strutture agli immigrati irregolari che, addirittura, hanno già vitto e alloggio pagato dai contribuenti mentre, proprio in queste ore, tanti nostri cittadini sono costretti a dormire al gelo. È ora che tutte le forze politiche inizino a pensare seriamente al bene della nostra gente in difficoltà, non solo agli interessi dei clandestini".
"La Lombardia ha già fatto e continua a fare molto per queste persone che, raramente, dimostrano di meritare i nostri sforzi. Creare un grande campo di accoglienza sfruttando le strutture di Expo significa creare una bomba sociale, un ghetto di degrado e di illegalità ed esporci ulteriormente al pericolo delle infiltrazioni terroristiche. Come sottolineato anche dal collega Marco Tizzoni significa, sopratutto, dimenticare i nostri bisognosi, i nostri anziani e i nostri giovani" commenta Carolina Toia, consigliere regionale del gruppo Maroni Presidente.
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