Angelino Alfano, Mariastella Gelmini, Gianfranco Rotondi: questo il calibro dei nomi presenti quest’oggi al Teatro Cantoni a sostegno della ricandidatura di Lorenzo Vitali a sindaco di Legnano.

E poi seduti in prima fila, nel salone affollato di militanti e curiosi, il senatore Mario Mantovani, l’europarlamentare Lara Comi, l’onorevole Luigi Casero. Oltre a tanti sindaci e aspiranti tali accorsi da molti comuni dell’Alto Milanese e non solo per rendere omaggio al segretario nazionale del proprio partito.

Dopo una breve introduzione del senatore Mantovani e di Vitali, che – ha affermato – vuole riproporre per i prossimi cinque anni la ricetta vincente degli ultimi cinque, sulle note dell’inno nazionale Alfano si appresta a tenere il proprio discorso.

“In un momento in cui sembra che tanti vogliano ammainare la nostra bandiera, noi abbiamo nelle città uomini che la tengono alta con la loro fede politica”: parte deciso il segretario nazionale PdL, e invita la platea a soffermarsi sul significato dell’espressione “uomo politico”: “se l’aggettivo “politico” è ciò che aggiunge, ciò che connota, il sostantivo – e dunque la sostanza – è “uomo”. Nella vostra città siete chiamati a scegliere una persona, prima che un politico: sono convinto che abbiamo fatto la cosa giusta facendo ricadere la nostra scelta su Lorenzo”.

Enumera poi i meriti dell’ultimo governo Berlusconi, primo fra tutti la capacità di non aver alzato le tasse nonostante la congiuntura economica negativa. Va quindi alla carica dell’opposizione: “Non so se è tipico della sinistra anche qui a Legnano…”. Dal pubblico sale un “È uguale dappertutto!” e la platea ride. “Ecco – riprende Alfano – sicuramente con la faccia seria, da portatori della verità assoluta, avranno affermato anche qui che le sole dimissioni di Berlusconi avrebbero determinato l’abbassamento di botto dello spread. Ma ciò non è avvenuto! La verità ha sempre due facce per i nostri avversari”.

Infine conclude: “Il momento è difficile ma ne verremo fuori; la questione di fondo è scegliere l’uomo giusto che ci conduca all’uscita di questo tunnel”, e rivolgendosi a Vitali: “Quando ridiventerai sindaco non dovrai servire la bandiera del PdL ma quella della tua città perché la cosa più importante è agire solo ed esclusivamente per il bene comune”.

Giorgia Wizemann