La contrada S. Ambrogio ha vinto il Palio 2012. In una corsa emozionante e, come sempre, incerta, ha messo in fila S. Erasmo (fantino Giuseppe Zedde), La Flora (Alessio Corda), S.Domenico (Dino Pes). La vittoria ha avuto protagonista il fantino Mulas che montava Doctor House.

La finale è partita alle 19.52, dopo 7 minuti di canapo e due mosse false. In testa S.Erasmo, seguito da La Flora, S.Ambrogio e S.Domenico. La svolta a metà gara, con l'attacco di S.Ambrogio prima a La Flora, quindi al battistrada S.Erasmo. Una rimonta entusiasmante così com'era stata la batteria in cui sempre il fantino gialloverde Silvano Mulas, risaliva dalla quarta alla seconda posizione, alle spalle della Flora con cui accedeva in finale, relegando in stalla S.Martino (fantino Sebastiano Murtas) e S.Magno (Giovanni Atzeni).

Nella prima batteria, dopo cinque mosse false e 22 minuti di canapo (nella seconda eliminatoria le mosse invalidate sarebbero state 2 con 20 minuti di cavalli in zona canapo), partenza a razzo di S.Domenico (fantino Dino Pes), seguito da Legnarello (Valter Pusceddu), S.Erasmo (Giuseppe Zedde) e S.Bernardino (Luca Minisini). Legnarello reagisce bene a un primo attacco di Erasmo, poi al successivo tentativo desiste quasi senza reagire. In finale, così vanno S.Domenico e S.Erasmo, le due storiche rilvali.

Tra i promossi a pieni voti, il mossiere Renato Bircolotti. Eccellente la gestione delle tre corse, sempre autoritario al punto giusto e mai contestato da fantini e pubblico. Una prova superlativa eppure la mano del neo supremo magistrato Alberto Centinaio non era stato davvero favorevole a mosse semplici.

Particolarmente felice, Silvano Mulas. Solitamente poco disposto a mostrare i suoi sentimenti, questa volta si è lasciato davvero andare: "La prima volta con La Flora non la dimenticherò mai – il suo primo commento – ma questa vittoria lo sarà ancor più. Il successo è dedicato a mia moglie, a mio figlio e a quattro persone che non ci sono più".

Mentre Remo Bevilacqua, capitano non reggente, resta al Campo per gestire il dopo-corsa del cavallo, altri capitani non reggenti come Alberto Romanò e Marco Vitali si incaricano di guidare il corteo gialloverde verso la Basilica. Davanti alla Croce la reggenza non sa trattenere lacrime di gioia: Massimiliano Roveda capitano, Fabrizio Nicoletti gran priore e Marta Garavaglia castellana, insieme a tutta la contrada, si godono in pieno la meritata festa.

La festa legnanese si era aperta al mattino con la messa sul Carroccio, collocato sul sagrato della Basilica S.Magno. A celebrarla mons. Carlo Galli, prevosto della città. Tante le autorità presenti, guidate dal Magistrato del Palio, con il sindaco Alberto Centinaio che ha indossato per la prima volta il mantello nero di supremo magistrato. Accanto a lui, il gran maestro Romano Colombo, il vice presidente della Famiglia Legnanese Dario Dell'Acqua, il cavaliere del Carroccio Gianfranco Bononi. Affollati gli spazi del pubblico che ha seguito con attenzione la celebrazione eucaristica.

Alla fine, la rituale benedizione di fantini e cavalli e il volo delle colombe.

Nel pomeriggio, la sfilata storica per le vie della città ha suscitato emozione e grande curiosità. Migliaia le persone che hanno seguito la parata lungo l'intero percorso. Quindi il corteo storico si è concluso al Campo del Palio, con gli onori al Carroccio, l'inno d'Italia cantato dalle scolaresche cittadine e, infine, la corsa, con il trionfo di S.Ambrogio.

marco tajé (con la collaborazione di gea somazzi e le foto di luigi frigo)
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