Una cerimonia carica di emozioni e di profonda passione per la propria fede contradaiola. S.Magno, la nobile contrada, ha festeggiato così l'anniversario del 30° anno di vita del proprio maniero in via Berchet, chiamando a raccolta dirigenti del presente e del passato, in una ritrovata unità d'intenti che rende merito a una tra le contrade sempre d'esempio per attaccamento ai propri colori.

Tra i protagonisti della giornata, mons. Angelo Cairati. Il prevosto della città ha celebrato la messa ed è stato festeggiato dal gran priore Domenico Esposito "per la sua sensibilità nell'aver permesso alla contrada di completare il trittico in bronzo della Battaglia, con l'immagine della benedizione, dove noi vediamo nei personaggi storici raffigurati mons. Cappelletti, il sindaco Tenconi e il nostro Cesare Sironi. Io – ha proseguito Esposito – chiedo un grande applauso per mons. Cairati (puntualmente arrivato, n.d.r.), per la disponibilità dimostrata nei confronti del mondo del Palio e della contrada S.Magno".

La formella bronzea che completa il famoso trittico è stata soltanto un momento dei festeggiamenti, proseguiti con la presentazione di un opuscolo che ricorda la storia del maniero e i lavori svolti in contrada in questi 30 anni, quella del libro d'oro che riporta tutte le cariche dal 1954 e aggiornato ai giorni nostri, e la visualizzazione del nuovo sito web.

Tra gli ospiti, il cavaliere del Carroccio Mino Colombo e il sindaco Aberto Centinaio, che non ha mancato di segnalare il suo compiacimento nell'ammirare una contrada "in cui emerge molto bene il grado di accoglienza del suo maniero, al quale faccio l'invito di non restare isolato ma, insieme agli altri sette, al Comune e alla Famiglia Legnanese sappia creare una grande casa".

Infine, il battesimo di contrada per tanti piccoli contradaioli: Chiara Fumagalli, Marco Fumagalli, Tommaso Basilico, Chiara Basilico, Tommaso Politini, Michele Politini, Tommaso Di Noto, Matteo Di Noto, Andrea Oldrini, Beatrice Barlocco, Veronica Garavaglia, Ludovica Canavesi, Silvia Cornegliani e Massimo Vedani.

Immagini di Luigi Frigo