“Andrà tutto bene”: la pandemia degli scrittori ai Giovedì Letterari di San Bernardino
"Andrà tutto bene", volume i cui proventi andranno all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, protagonista dei Giovedì Letterari di San Bernardino
La frase che ha fatto da ritornello alle giornate di tutta Italia durante l’emergenza sanitaria è diventata il titolo di un libro: “Andrà tutto bene”, un’antologia di 26 racconti che raccontano la storia di 26 sguardi diversi puntati puntati sulla pandemia. E proprio “Andrà tutto bene” è il volume che ha fatto da protagonista al terzo appuntamento de “I Giovedì Letterari” con la contrada San Bernardino di ieri, giovedì 28 maggio, con ospiti Alice Basso e Andrea Vitali.
«Andrà tutto bene: è quanto tutti ci stiamo ripetendo in questi giorni in cui la pandemia da coronavirus imperversa – raccontano dalla contrada, parlando della serata appena passata -. Dai disegni dei bambini appesi a balconi e finestre di tutta Italia, ai giornalisti, agli scrittori, ai cantanti questa scritta che accompagna un luminosissimo arcobaleno è un’incitazione a stare tranquilli: tutto si risolverà nel migliore dei modi. Ventisei scrittori, tra i più importanti d’Italia, l’hanno fatta propria e ne hanno fatto un progetto editoriale e di solidarietà per aiutare concretamente l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Ciascuno di loro, con il proprio stile e da una differente prospettiva è riuscito a captare una riflessione, un’emozione e un pensiero; raccontando questi giorni di vita sospesa che ognuno di noi sta affrontando con tanti sacrifici e preoccupazioni. C’è chi racconta di una routine ormai consolidata, chi dei propri vicini di casa che diventano compagni di “sventura”, altri si interrogano sulle regole di distanziamento sociale e sui loro effetti, chi punta i riflettori sulle strade e sulle piazze deserte e silenziose che suscitano atmosfere quasi spettrali. Alcuni ci deliziano con racconti divertenti di giornate scandite dal lavoro che cambia con l’introduzione di nuovi strumenti digitali mettendo in risalto le difficoltà dello smart working. Riuscendo così a mettere nero su bianco alcune delle situazioni in cui tutti noi ci troviamo in questo periodo, quasi da essere considerato come un documento storico. Un volume che nel suo insieme vuol trasmettere speranza e ottimismo, puntando sulla solidarietà».
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