“Un Palio da incorniciare”. Legnarello ri-porta il Crocione al Redentore
Don Stefano Valsecchi ha spalancato le porte della chiesa per accogliere nuovamente la Croce di Ariberto da Intimiano con una cerimonia che ha commosso tutti
Un fiume in piena quello giallorosso. Dopo avere conquistato per il secondo anno consecutivo il Palio di Legnano (qui la cronaca della corsa), nell’anno del Centenario, la contrada del Sole ha portato in corteo il Crocione attraversando la città fino a raggiungere il Redentore dove c’era anche il cavallo ad attenderli.
Qui i contradaioli hanno trovato una piazza gremita e in festa. Un colpo d’occhio davvero suggestivo. Don Stefano Valsecchi ha spalancato le porte della chiesa per accogliere nuovamente la Croce di Ariberto da Intimiano con una cerimonia che ha commosso tutti: «Era una finale difficilissima, la più difficile che si potesse immaginare – sono state le parole del capitano Diego Tomalino davanti al suo popolo – abbiamo tirato dritto per un solo obiettivo: vincere. Lo abbiamo fatto zittendo tutti. Senza Antonio Siri non avremmo potuto farlo: è un fenomeno e con noi è stato in testa tutti e cinque i giri. Questo Palio l’abbiamo vinto insieme». «Ogni volta pensare che Legnarello non vinca è impensabile: è più forte di noi, non ce la facciamo ad arrivare secondi. Grazie a tutti e godiamoci come sempre la festa», ha detto il gran priore Matteo Parma.
«Un Palio da incorniciare», lo ha definito don Stefano che per rendere l’idea ha portato sull’altare una corniche usata da sfondo per la reggenza. Il parroco ha chiesto poi una preghiera per la pace rivolta alla croce, prima del gran finale con Campanina intonata in chiesa dal popolo giallorosso.
La vittoria è stata dedicata al veterinario Lorenzo Viti, scomparso di recente e molto vicino ad Antonio Siri e alla contrada.
Super festeggiato il fantino che ha tenuto alti i colori giallorossi: «Tutte le vittorie sono belle ma questa ha un sapore più speciale per tanti motivi: è il secondo consecutivo che vinciamo ed è il Palio del centenario. Meglio di così non poteva andare», ha commentato poco dopo la corsa Antonio Siri. Legnarello gli ha dimostrato tutto l’affetto di un popolo che è colore, calore, passione e appartenenza.
Si è chiusa così una giornata di festa, baciata dal sole e che ha visto davvero la partecipazione di tutta la città con anche tante persone arrivate da fuori zona per vedere la corsa e sfilata a borso strada. Una festa che quest’anno è raddoppiata con il villaggio medievale allestito al Parco Falcone e Borsellino e la rievocazione della battaglia di Legnano con i bambini protagonisti. Un’idea apprezzata soprattutto dalle famiglie. Qui è stato allestito anche il maxischermo dove è stato possibile vedere la diretta di sfilata e corsa: «Quest’anno si è iniziata a vedere a pieno dispiegata la potenzialità di aggiungere ad una organizzazione fantastica, quale è quella del Palio di Legnano, il nuovo motore della Fondazione Palio, che si è andato ad aggiungere agli 8 motori che sono le Contrade. Un lavoro riconosciuto da tutti, come la sua validità culturale», è il commento del supremo Magistrato, Lorenzo Radice.
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