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Palio di Legnano

Contrada San Magno: la Cena delle Donne tra racconti e ricordi di contrada

Sabato 18 maggio la contrada San Magno ha organizzato la Cena delle Donne dedicata a tutte le contradaiole rossobiancorosse. Tra momenti di condivisione, ricordi e aneddoti, scopriamo insieme una delle otto protagoniste del Palio di Legnano

Contrada San Magno: foto della Cena delle Donne

Da 15 anni a questa parte, il sabato che precede la settimana del Palio di Legnano, alla contrada San Magno si festeggiano le donne con una cena a loro dedicata. Sabato 18 maggio, i contradaioli del maniero rossobiancorosso hanno coccolato circa 150 contradaiole con una cena in loro onore creando un’atmosfera da “Mille e una notte”.

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Contrada San Magno: foto della Cena delle Donne 4 di 18

La tradizionale “Cena delle donne” ci ha permesso di conoscere meglio la contrada di via Berchet in un viaggio nei ricordi tra “momenti d’oro” e di condivisione.

Dal varesotto a Legnano per amore del Palio


«Sono un contradaiolo un po’ atipico, – ha raccontato il capitano Alessandro Zanovello – perché sono nato e vissuto a Gallarate. Mi sono avvicinato al Palio di Legnano come può capitare a tanti grazie un po’ alla mia passione e agli amici. Nel 2002 un mio amico mi ha portato a vedere il Palio di Legnano e per la prima volta sono andato allo stadio ad assistere sia alla sfilata che al Palio e mi sono subito innamorato di questo mondo. C’è voluto qualche anno però per avvicinarmi alla contrada, – ha continuato il capitano – finché a un certo punto, complice la vittoria del 2011, ho iniziato a vivere la vita di contrada seguendo le prime cene e pian piano sono riuscito a diventare sempre più partecipe. La contrada è un posto che accoglie tutti, bisogna però essere propensi a farsi accogliere».

Il Palio è per tutti
«Essere nominato capitano mi ha sempre dato un grandissimo senso di orgoglio, – ha detto il capitano – perché pur avendo avuto il dispiacere di non aver potuto vivere la contrada da bambino, essere riuscito ad entrare in contrada ed essere diventato reggente pur arrivando da fuori per me è la testimonianza che tutti possono avvicinarsi a questo mondo».

San Magno è una seconda casa


La famiglia ti accetta per quello che sei
«La cosa più bella della contrada San Magno – ha detto lo chef Davide Marzullo – è che sei totalmente libero, a prescindere dal ceto sociale e da dove arrivi, di conseguenza sto bene all’interno di un gruppo che oggi è magnifico e ricco di emozioni».

La scoperta della contrada grazie agli amici
«Era il 1999, – ha raccontato la castellana Sofia Di Simplicio – ero in prima elementare e sono stati proprio alcuni dei miei compagni di classe a presentarmi San Magno, da lì sono entrata e non me ne sono più andata. Le mura di via Berchet sono per me una seconda casa, la casa delle amicizie, della passione comune e delle emozioni. Quest’anno – ha detto la castellana – vivo la contrada da una prospettiva diversa, essere castellana è un privilegio che ho accolto con onore, la prospettiva può cambiare ma l’entusiasmo dell’essere contradaiola mai».

«Sono entrato in contrada nel 2017 e mi sono sentito subito a casa, – ha detto il contradaiolo Alessandro Meraviglia – è una grandissima famiglia e mi trovo benissimo con tutti. In San Magno perché sono stato indotto da amici e da lì in poi ho capito che era la contrada per me, si viveva uno spirito diverso rispetto a quello che vedevo dall’esterno».

I momenti d’oro


Tra i momenti d’oro dei nostri contradaioli rossobiancorossi ci sono i ricordi con gli amici, l’ingresso in contrada con la scoperta di nuove passioni, le vittorie e anche incontri importanti. «Ho molti ricordi belli, – ha detto Edoardo Sanna – ma il primo è vedere un gruppo forte al bar della contrada tenere le fila delle serate che abbiamo sempre fatto, e poi le vittorie del 2011 e del 2022, molto sentita da noi giovani».

Incontri che cambiano la vita
«Mi piace raccontare come ho conosciuto mia moglie qui in contrada – ha detto il contradaiolo Simone Iberto – . Era la mia seconda “Cena del Fantino” e la serata era molto concitata, lei mi è caduta addosso e così ci siamo conosciuti ufficialmente».

Le passioni scoperte in contrada
«Ho da sempre la passione dei cavalli – ha raccontato la castellana Sofia Di Simplicio – e a 20 anni desideravo tantissimo entrare in stalla, quando l’allora capitano reggente Matteo mi ha chiesto una chiacchierata ero convintissima che mi chiedesse di farne parte ma invece mi ha chiesto di diventare responsabile cucina. Lo ringrazierò sempre per avermi dato questo compito perché mi ha fatta crescere tanto e da lì la cucina è sempre stato il mio posto preferito».

I cambiamenti


«La contrada – ha detto il capitano Alessandro Zanovello – negli ultimi anni è cambiata e cresciuta molto. Io ho visto da vicino la trasformazione di quella che è stata la contrada che ha cresciuto tanti ragazzi, da piccoli sanmagnini a ragazzi attivi in contrada, e adesso tanti di loro iniziano ad avere ruoli di importanza e a diventare l’anima della contrada tramandando agli altri. Tutte le contrade si stanno ampliando diventando bacini di socialità per la città veramente importanti e questa cosa fa capire quanto una città con un Palio sia una città che ha qualcosa in più. Sicuramente – ha concluso il capitano – ci sono tantissime altre occasioni per socializzare ma questa è un unicum che Legnano ha, insieme ad altre città, e che deve sviluppare e far crescere».

La castellana, un esempio per le piccole donne


Alla cena delle donne hanno partecipato anche le piccole sanmagnine, futuro della contrada rossobiancorossa. Chi è in contrada da quando è nata, chi si è avvicinata grazie ad alcune visite in maniero. Maria Chiara, Allegra, Marta e Giulia concordano nel dire che il momento più emozionante è la sfilata e un giorno sarebbero felici di essere castellane. «Gli abiti, – hanno detto le bimbe – soprattutto quello che indossa la castellana, sono bellissimi e per noi è un’emozione grandissima partecipare alla sfilata».

Dell’abito della castellana ha parlato anche la gran dama della contrada San Magno. «Mi occupo dei costumi, – ha detto la gran dama Anna Lattuada – della sfilata e quest’anno ho avuto il privilegio di portare a termine il progetto del nuovo vestito della castellana con l’aiuto della Commissione Costumi. Sarà un abito meraviglioso e un po’ diverso dal solito, è stata una bella sfida e sono molto felice del risultato. Ho imparato molte cose di cui non ero a conoscenza – ha raccontato la gran dama – e dopo questa esperienza vedo gli abiti, anche quelli delle altre contrade, con un occhio diverso».

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Pubblicato il 19 Maggio 2024
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