Va in pensione il cavallo purosangue tra i più forti che abbiano mai corso il Palio di Legnano. Genarmoly della scuderia Pusceddu. La notizia è stata resa nota dalla Gazzetta di Siena, a firma di Eleonora Mainò, diretta testimone dei suoi successi con San Martino (2016) e con La Flora (208 e 2021), ma anche dell’arrivo al fotofinish nel 2015, battuto di un nulla.

«Il suo palmares è strepitoso – ricorda Mainò – . Una vittoria ad Asti con Pusceddu in San Paolo, tre i successi a Piancastagnaio, due in Voltaia con Mulas e Carboni, uno con Pusceddu in Borgo. Poi Legnano, l’unico Palio rimasto dove possono correre i purosangue, con due successi per la Flora con Gavino Sanna e Giosuè Carboni (foto in copertina), uno in San Martino con Andrea Mari e, sempre con “Brio”, la vittoria persa per un soffio in Sant’Ambrogio, una delle corse più controverse di sempre».

Nello scorso mese di maggio, Pusceddu l’aveva portato in San Magno. Già dopo le prove libere, tuttavia, la decisione di pensare ad un’altra scelta, risultata poi straordinariamente vincente.

«Ho avuto l’onore di vincere un palio da capitano ed uno in commissione corse – così oggi Antonio Primerano, capitano della Flora nel 2021, celebra i trionfi di Genarmoly – E’ stato un onore poterlo accudire, accarezzare, vedere i suoi occhi da campione, vedere il suo petto gonfiarsi quando entrava in campo e vedere quella voglia di vincere e superarsi giro dopo giro. L’ho vissuto sempre con ammirazione ed enorme rispetto e lui ci ha donato tutto il suo amore per la corsa, tutto il suo talento. Grazie campione, sarai sempre 9 giri in testa!».

Genarmoly e le sue tre vittorie rappresentano un record a Legnano. Un puosangue che passerà sicuramente alla storia, così come è accaduto negli anni Trenta con Miki, cavallo che aveva portato al successo San’Erasmo (1937 e 1939) e La Flora (1938), sempre montato da Antonio Braca