Legnano “riabbraccia” il Palio a maggio per ritrovare lo slancio di una storica passione
Si alza il sipario sulla prossima edizione del Palio di Legnano che sta per entrare nel vivo con le cerimonie e le iniziative in programma per il mese di maggio
Si alza il sipario sulla prossima edizione del Palio di Legnano che sta per entrare nel vivo con le cerimonie e le iniziative in programma per il mese di maggio: un Palio «molto particolare» non solo perché sarà «a tutti gli effetti quello della ripartenza, molto attesa da parte di tutta la città», ma anche perché sarà il primo ad essere organizzato con la regia gestionale della neonata Fondazione Palio.
La conferenza ha lasciato ancora l’impressione di un progetto da “lavori in corso”, per cui sarebbe stato preferibile rinviare all’anno prossimo una piena e totale autonomia gestionale alla Fondazione. Ma in ogni caso usciamo dall’incontro anche con la sensazione di un ente animato dalle migliori intenzioni, per dare al Palio una nuova immagine.
Nei discorsi dei componenti il consiglio di amministrazione e del responsabile della comunicazione, Luca Vezzaro, tante informazioni di carattere generale, come il nuovo logo della Fondazione, l’impronta di uno zoccolo di cavalli quale simbolo di questa edizione, gli hashtag per meglio raccontare il Carroccio, la figura di Alberto da Giussano, il palio del cuore e il palio con 8 simboli. Tra gli argomenti anche l’iniziativa dei Manieri Aperti del Primo Maggio, che ritorna dopo due anni di pandemia.
Tra gli interventi, ricordiamo soprattutto quello della presidente Maria Pia Garavaglia, oggi affiancata da Luca Roveda, Alberto Romanò, Massimiliano Roveda e dal cavaliere del Carroccio Riccardo Ciapparelli. Assente Stefania Bariatti.
«E’ una esperienza unica questa di conoscere quanto lavoro esiste per organizzare il Palio – un pensiero della prof.ssa Garavaglia -. A noi il compito di curare la gestione privata, diversa da quella comunale. Ma non basta una sana gestione. E’ necessario un coinvolgimento generale della cittadinanza. Bisogna motivare i legnanesi, ma bisogna attivare anche una alleanza tra tutti noi per trovare nuove forze, così divulghiamo l’appello per avere sempre più sostenitori e sponsor. Il Palio di Legnano ha una unicità che ci rende orgogliosi e che deve essere promossa nel modo più adeguato».
Una voglia di vera ripartenza manifestata anche dal sindaco e supremo magistrato Lorenzo Radice, in collegamento da remoto: «Ritrovare la passione di un tempo per rigenerare il nostro Palio», il suo invito, dopo il lavoro svolto anche l’anno scorso per una edizione “pandemica” che non aveva lasciato in tutti una generale soddisfazione.
Da Riccardo Ciapparelli, il nome dell’artista incaricato di confezionare il Peso di 1176 grammi d’argento, uno dei quattro simboli della Vittoria al Palio. Si tratta di Arcangelo Esposito, anch’egli legato all’Accademia di Brera, cui il nostro Palio attinge da tempo per elevare l’aspetto culturale delle sue iniziative.
Ammirare presidente della Famiglia Legnanese e gran maestro del “Collegio” tra il pubblico, quando in passato, erano protagonisti assoluti della Festa, lascia una strana sensazione. Il segnale è chiaro: cambiano i tempi e il Palio deve adeguarsi. Sarà la storia a giudicare questo passaggio rivoluzionario.
Nelle domande della stampa presente, richieste di informazioni di vario genere. Alberto da Giussano sarà ancora interpretato da Riccardo Croci, come avvenuto l’anno scorso. Il contributo alle contrade, il cosiddetto soldo, ci sarà ma non è stato quantificato dall’assessore Bragato, il campo del Palio sarà occupato dal pubblico in tutta la sua capienza ma dovranno essere rispettate le eventuali restrizioni fissate nel periodo di fine maggio dai protocolli sanitari, ancora incerta la conferma dei cavalli anglo arabi alla Provaccia (l’impressione è di una corsa lasciata libera alle contrade nella scelta tra puri e “mezzi”), mossiere sarà Renato Bircolotti con giudice di gara Fabio Magni.
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