Tour nei manieri del Palio di Legnano, dove è rinata la socialità delle contrade
Siamo stati accolti in sei degli otto manieri legnanesi e abbiamo documentato la ripresa della vita delle contrade con video, post, articoli e dirette che ci hanno accompagnato al giorno del Palio e ai festeggiamenti della vittoria alla contrada La Flora
Dopo quasi due anni di abbracci a distanza, incontri su zoom e “strette” di gomiti, le contrade del Palio di Legnano hanno riaperto le porte dei loro manieri ritrovando quel calore e quella socialità che con tanta fatica hanno cercato di mantenere anche durante la pandemia.
Siamo stati accolti in sei degli otto manieri legnanesi e qui abbiamo documentato la ripresa della vita delle contrade attraverso video, post, articoli e dirette che hanno accompagnato i nostri lettori al giorno del Palio, che quest’anno si è tenuto in forma ridotta il 19 settembre, e ai festeggiamenti per la vittoria della Contrada La Flora
Dai costumi, al mondo dei cavalli e degli eventi, abbiamo incontrato i protagonisti del mondo del Palio mostrando i diversi aspetti che contraddistinguono le “sorelle” intervistando chi tutto l’anno lavora dietro le quinte per portare avanti quello che prima di tutto è una grande passione. Una preparazione che dura mesi e che vede impegnate centinaia di persone, chi nella realizzazione dei costumi, chi nella preparazione della corsa, chi nell’organizzazione degli eventi.
Il maniero non è solo una sede ma una «seconda casa», o ancora «una grande famiglia che si aiuta anche nel momento del bisogno», come ci è stato detto dalla castellana di San’Ambrogio, Francesca Piazza che in contrada è nata e cresciuta. I manieri sono un punto di aggregazione dove nascono amicizie e si condividono momenti di festa e socialità, oltre ad essere luoghi dove si custodiscono storie e tradizioni, come abbiamo potuto vedere nelle sale consiglio dei manieri, dove sono custodite spade, giubbe e i diversi simboli di contrada, o all’interno del museo dei costumi San Domenico, vera e propria eccellenza biancoverde.
Sempre a Sant’Ambrogio abbiamo assistito ad un momento molto suggestivo per i contradaioli: la vestizione in occasione dell’iscrizione delle contrade al Palio di Legnano: la gran dama Rosanna Garavaglia ci ha spiegato tutto il meticoloso lavoro che sta dietro alla ricostruzione di un abito storico.
Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, come abbiamo potuto vedere nella sala costumi del maniero di San Martino dove dietro la macchina da cucire c’era la giovane castellana, Francesca Genoni, che il giorno dopo il suo matrimonio era in contrada a lavorare per la sfilata che purtroppo quest’anno non si è svolta per il maltempo. Con lei tante giovani contradaiole che si dividono tra il cucito, la cucina e l’accoglienza.
Siamo stati nei bar e nelle cucine dove ogni fine settimana nei mesi che precedono il Palio vengono preparate le cene a tema. A Legnarello abbiamo seguito la preparazione della cena della Fiorentina, tra le griglie fumanti e i tavoli giallorossi allestiti in via Dante dove abbiamo intervistato i Propizia Boys che hanno il compito di organizzare le cene propiziatorie, veri e propri show messi in scena davanti alla chiesa del Redentore.
A Sant’Erasmo abbiamo visitato il nuovo maniero in via Canazza in attesa della cena messicana, e sono stati i contradaioli a raccontarci le emozioni e le atmosfere che si vivono ad ogni evento e cerimonia, tra tradizioni e goliardia.
Il nostro tour nei manieri si è concluso in bellezza alla contrada La Flora in occasione della festa dell’Uva che ha preceduto la traslazione della Croce, portata nella chiesa dei Santi Martiri dove rimarrà fino al prossimo Palio.
Spiace non avervi potuto raccontare anche la vita di contrada nei manieri di San Magno e San Bernardino. Per ragioni diverse non hanno condiviso il nostro progetto finalizzato a fare emergere i valori sociali che animano il mondo del Palio, soprattutto in un momento di pandemia dove le relazioni sono ancora più importanti.
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