Il Palio di Legnano riparte: «La Traslazione della Croce occasione per dimostrare responsabilità»
Mercoledì 14 luglio i soci del Collegio dei Capitani si sono ritrovati a cena nel cortile dei Gelsi al Castello per fare il punto della situazione in vista del Palio di Legnano
Il Palio di Legnano ha riacceso i motori ed è pronto a ripartire: i manieri hanno riaperto i battenti a metà giugno e domenica 18 luglio la Traslazione della Croce segnerà l’apertura ufficiale di una manifestazione che la città non vede l’ora di riassaporare dopo lo stop forzato imposto dalla pandemia lo scorso anno. E ieri, mercoledì 14 luglio, i soci del Collegio dei Capitani si sono ritrovati a cena nel cortile dei Gelsi al Castello per fare il punto della situazione in vista di quando il 19 settembre il Palio tornerà a Legnano, a differenza di quanto succederà in altre città che del Palio hanno scritto la storia come Siena (che “saltati” i palii di luglio e agosto sta pensando ad un Palio straordinario ad ottobre) e Ferrara.
«Il venir meno di altri palii accresce la nostra affidabilità – ha sottolineato il supremo magistrato Lorenzo Radice -, a partire dalla Traslazione Della Croce, occasione per dimostrare la nostra responsabilità». Al tavolo d’onore i past Gran Maestri, Mons. Angelo Cairati, il sindaco Lorenzo Radice e l’assessore con delega al Palio Guido Bragato, il capitano non reggente Pier Galimberti che ha donato al Collegio un quadro con richiami a contrade, comune e Collegio. Proprio l’autore ha raccontato i collegamenti tra le contrade e l’araldica medievale, che nasce proprio negli anni della battaglia. «Non dimenticherò mai questi momenti – ha sottolineato il gran maestro -, e potrò dire che questo bellissimo quadro è stato donato al Collegio negli anni della mia reggenza, così come il foulard che è emblema di cuore e di passione».
Nel corso della serata il gran maestro Giuseppe La Rocca ha consegnato la tradizionale rosa d’oro alle castellane di nuova nomina, Francesca Genoni di San Martino e Debora Balliana di San Domenico. «Noi siamo il Palio che ha nei propri elementi fondanti i valori religiosi – ha sottolineato La Rocca -. Abbiamo sei contrade con nomi di santi e la Croce sul nostro Carroccio, su cui viene celebrata la messa da Monsignore, con la consuetudine di una promessa delle reggenze che avviene nelle mani del parroco».
A ribadire l’impegno delle castellane per il Palio la gran dama di grazia magistrale Nicoletta Tognoni, che ha ringraziato il gran maestro «per l’attenzione che ci dedica» e ha ribadito che «le castellane saranno sempre al vostro fianco». Sul Palio come incarnazione delle «tradizioni civiche lombarde» si è invece soffermato l’assessore all’autonomia e cultura di Regione Lombardia Stefano Bruno Galli, che ha ringraziato Galimberti per l’omaggio personale di un suo dipinto e evidenziato il valore delle opere del Previati di cui Legnano conserva ottima traccia.
Finale di serata cinematografico con la proiezione del docu-film di Giancarlo De Angeli, salutato da una standing ovation. In “Ovunque è Legnano” il regista legnanese ha mostrato cosa sia oggi il Palio di Legnano tramite immagini evocative e la presentazione delle figure che lo animano: dalle autorità paliesche (supremo magistrato, presidente della Famiglia Legnanese, gran maestro e cavaliere del Carroccio) alla guida spirituale (Monsignor Angelo Cairati) e alle reggenze di contrada, con carrellate sui costumi e i monili artistici che le castellane sfoggiano con grazia nelle sale dell’antico maniero legnanese, mentre sono i capitani a mettere in scena la battaglia nelle scene girate nei dintorni del Castello stesso.
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