(m.t.) – Una mossa contestata ha caratterizzato il Palio di Castel del Piano, vinto da Andrea Mari che, dopo il successo ferragostano di Siena, continua a mietere trionfi.

Mari (Poggio) ha vinto davanti a Pusceddu (Monumento), Siri (Borgo) e Bartoletti (Storte), con quest'ultimo fermatosi dopo appena un giro del tracciato.

Protagonista della serata anche il mossiere Renato Bircolotti, contestato dai contradaioli del Borgo per aver lasciato al canapo il loro fantino, Antonio Siri, chiamato oggi a sostituire Giovanni Atzeni. Dopo 25 minuti di mossa,  infatti, Bircolotti ha abbassato il canapo con Siri non perfettamente allineato ai tre rivali, tutti chiaramente disposti ad alleanze pur di mettere in difficoltà il fantino della contrada rosa-viola.

Bircolotti troppo preciso? Bircolotti troppo precipitoso? Forse. Sta di fatto che, quando per un attimo l'allineamento sembrava raggiunto, il mossiere ha abbassato il canapo. Peccato, che proprio allora, il cavallo del Borgo è girato su se stesso, lasciando Siri fermo, mentre gli altri tre scattavano via come una molla. 

Ai 45 minuti di mossa, dopo i quali il regolamento offre al mossiere la possibilità di dare la partenza con minori vincoli regolamentari, non mancava molto. Se avesse aspettato, Bircolotti si sarebbe liberato di parecchie responsabilità. Invece, lui ha deciso di assumersele fino in fondo e, così, ecco la contestazione finale, le critiche, il ricorso alle Forze dell'ordine che l'hanno protetto, evitando tensioni ancora maggiori.

In alto, il momento della mossa, con Siri non allineato al canapo; sotto la contestazione dei contradaioli del Borgo