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Palio di Legnano

BATTAGLIA DI LEGNANO: “IN PALIO C’ERA UN’ALTRA VISIONE DEL MONDO”

Il Comitato Palio ha ripristinato la commemorazione dell'anniversario della battaglia cittadina, simbolo di unione e di potere che deriva dal consenso...

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29 maggio 2013: anniversario battaglia di Legnano 4 di 21

(v.a.) – "Questo territorio si costruisce insieme, con tutti i sindaci uniti in un grande sforzo collettivo.  La battaglia di Legnano ci insegna proprio questo, che quando piccoli Comuni si alleano diventano una potenza straordinaria, che nella storia è riuscita addirittura a  sconfiggere l'Imperatore". E' con queste parole che il sindaco Alberto Centinaio ha attualizzato l'837° anniversario della  Battaglia di Legnano (29 maggio 1176-29 maggio 2013), commemorazione ripristinata dopo tanti anni dal Comitato Palio.   

Una cerimonia semplice ma con tutti i rituali del caso, che si è svolta, causa maltempo, nella sala degli Stemmi di Palazzo Malinverni (la location naturale sarebbe stata di fronte al Monumento alla Battaglia)alla presenza delle massime autorità del Palio e di tutte le Reggenze delle otto Contrade cittadine. Dopo gli Onori alla città di Legnano con le spade dei Capitani alzate al cielo, è stata quindi deposta una corona di fiori sotto la riproduzione del monumento. 

Interessante la lettura della storia offerta da Paolo Grillo, docente di storia Mediovale all'Università degli Studi di Milano: "Cosa c'era veramente in Palio a Legnano?", è la domanda a cui lo storico ha cercato di dare risposta. "Non è così chiaro – ha spiegato –  se fosse stata una battaglia tra Nazioni (Italia e Germania) non si sarebbe aspettato tanto per fare l'Italia unita. L'episodio potrebbe essere letto come l'occasione mancata di un dominio tedesco, forse il Barbarossa ci avrebbe dato uno Stato efficiente. Io credo però che a spingere due eserciti tanto diversi combattere tra loro – da un lato 300 cavalieri pesanti, corazzati e nobili, e dall'altro una massa di fanti, carne da cannone, stretti gli uni agli altri, perchè solo nella compattezza potevano sperare di vincere – , fu un ben altro. In Palio, 837 anni fa, c'era un'altra visione del mondo, l'idea che il potere non deve calare dall'alto, come era nell'ottica del Barbarossa, ma che questo deriva dal consenso, dal fatto che liberi cittadini si uniscono e prendono una decisione. I comuni, in seguito, hanno forse fallito per molti versi, ma l'idea è sopravvissuta. Il nostro essere parte attiva nella vita del Comune deriva da quella battaglia. Se non ci fosse stata quella vittoria, l'Italia non avrebbe avuto mille anni di terreno in cui affondare le proprie radici. Per questo è giusto che Legnano sia citata nell'Inno di Mameli". 

Immagini a cura di Luigi Frigo

Redazione
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Pubblicato il 29 Maggio 2013
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