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Accam: si dimette il presidente, fabbrica dei materiali a rischio

Per il gestore, l'inceneritore è a rischio di liquidazione - Richiamo ai soci...

Emilio Cremona lascia la presidenza di Accam. Le sue dimissioni sono state protocollate questa mattina, 14 marzo, negli uffici dei comuni soci dell’inceneritore.

Rischio liquidazione – «Prendo atto dell’impossibilità a mettere in atto gli indirizzi che mi sono stati dati e la scarsa responsabilità da parte di alcuni soci sul piano industriale. C’è rischio liquidazione». Queste le motivazioni che hanno spinto il presidente a lasciare il suo incarico. Ricordiamo che i comuni soci avevano preso, insieme, la  decisione di spegnere l’impianto entro il 31 dicembre 2017. Un obiettivo che a Cremona appare irraggiungibile a causa di alcuni comuni soci che non starebbero collaborando fattivamente a fare in modo che il piano industriale ipotizzato possa essere portato a compimento. 

La posizione di Legnano – Proprio lo scorso mercoledì 9 marzo, il Comune di Legnano aveva approvato, dopo un lungo tira e molla, la delibera per il contratto biennale 2016-17 per il conferimento dei rifiuti legnanesi ad Accam: «Abbiamo chiesto  garanzie e ci è stata assicurata la presentazione entro maggio 2016 di un piano industriale», aveva spiegato il direttore generale del Comune, Livio Frigoli. Il consigliere a 5 Stelle, Riccardo Olgiati, aveva espresso soddisfazione augurandosi lo sviluppo degli scenari futuri (fabbrica dei materiali), pur sottolineando che il tiramolla poteva essere evitato. «Ne parleremo tra qualche mese se siamo stati critici o prudenti», era stata la risposta del sindaco Alberto Centinaio.  A meno di una settimana da questo atto politico è arrivata la notizia delle dimissioni del presidente di Accam. Alla luce delle dimissioni il consigliere Olgiati chiede chiarezza: «Siamo veramente arrabbiati ed imbarazzati da questa situazione proprio perché 3 giorni prima ci fanno votare il rinnovo e 3 giorni dopo ci ritroviamo in questa situazione. Pretendiamo chiarezza e vogliamo sapere cosa sta succedendo»

La gestione dei rifiuti – Resta aperta anche la questione dell'unità tra Comuni nella gestione dei rifiuti. Se l'obiettivo che si erano posti i soci era quello di spegnere l'impianto entro il 2017 e di realizzare la fabbrica dei materiali tenendo unita la gestione e la raccolta dei rifiuti, lo scenario attuale non sembra infatti andare in questa direzione: Agesps, la società municipalizzata di Busto, è rimasta fuori dalla fusione tra Amga e Amsc (Gallarate) e l'impianto di compostaggio di Legnano è realizzato da Amga e non contempla Accam. 

Le preoccupazioni di Farioli – Immediate le reazioni del sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli che attraverso una lettera esprime le sue forti preoccupazioni richiamando i comuni soci «a porre punti fermi, trasparenti ed insieme precisi circa gli scenari che ci eravamo dati come soci e ci siamo comunemente impegnati nel garantire». A preoccupare maggiormente il primo cittadino è «l'impossibilità di tenere insieme lo spegnimento dell'inceneritore entro il 31 dicembre 2017 e la contestuale realizzazione del piano industriale». Il sindaco considera infine «ancor più grave la constatata scarsa disponibilità già manifestata da alcuni soci nello sviluppo del piano». Da qui la richiesta di un incontro con il presidente dimissionario, il comitato di controllo e la società di revisione, in programma venerdì 18 marzo. 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 14 Marzo 2016
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