“Anche mio zio Carlo Ciapparelli merita una pietra d’inciampo”
Un lettore rivendica il diritto di un proprio parente, deportato a Mauthausen nel 1944 e mai tornato a casa, di essere ricordato con una pietra d'inciampo
Buonasera.
Mio zio Carlo Ciapparelli , tornitore alla Tosi , fu uno dei deportati a Mauthausen , catturato il 14.03.1944 a Legnano e questa forse è stata la sua unica “colpa” perchè non faceva parte del gruppo preso il 5 Gennaio. Mesi fa ho dato al Sig. Minelli , Presidente dell’Anpi di Legnano, tutta la documentazione relativa al campo di concentramento , corredata di foto di Carlo e di fotocopia della medaglia ricordo che il Comune di Legnano gli aveva conferito in occasione del ventennale della deportazione (1944 – 1964) e quindi c’era il mio pieno consenso a porre una pietra d’inciampo in ricordo , che però non è stato preso in considerazione.
Ringrazio per l’attenzione.
Cordiali saluti
Massimo Ciapparelli
(m.tajè) – Crediamo che durante la cerimonia di lunedì 10 gennaio sarà il presidente ANPI Primo Minelli a spiegare la ragione delle “sole” sette pietre d’inciampo che verranno collocate all’ingresso della Franco Tosi. Per quanto risulta a noi, come anticipa lo stesso sig. Ciapparelli, sono dedicate al gruppo deportato nel gennaio 1944. Minelli, in altre precedenti occasioni, ricordiamo che non ha comunque nascosto la volontà di ampliare il progetto ad altri legnanesi deportati e deceduti nei campi di concentramento.
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