Premesso che: è legittimo che ciascuno esprima la sua opinione, per ora siamo ancora in democrazia o sbaglio?
Faccio delle considerazioni a titolo personale:
· Non vedo dalla fotografia tutta questa folla assembrata
· Il fotografo dov’era? Anche lui in piazza o sbaglio? Lui può e a quale titolo e gli altri no per quale motivo?
Infine, saranno le forze dell’ ordine a stabilire se sono rispettate o meno le regole . Ritengo sia davvero preoccupante che ciascuno si senta nel dovere di fotografare e pontificare su ciò che si può o non può fare. Abbiamo bisogno di più equilibrio e serenità. Essere attenti alle regole e rispettarle non deve trasformarsi nel accusare o discriminare .Questo oltre che a mio avviso inaccettabile è pericoloso come insegna la storia.
La ringrazio per la sua attenzione e la autorizzo fin d’ora a pubblicare la mia osservazione se lo riterrà opportuno .
La saluto cordialmente
Savio Ficorella

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Spettabile Redazione, da un paio di giorni compare sul vostro media una foto, inviata da un vostro lettore, di piazza S. Magno con uno sparuto numero di persone. Questo vostro lettore, che si firma ma non fa pubblicare la firma, critica il non rispetto delle regole inerenti alla zona rossa per covid. Credo avrebbe fatto meglio stare in casa anzichè andare in giro a scattare foto che, tutto sommato, hanno poco senso.
Questi “informali gestori della legge” criticano gli altri mentre loro stanno commettendo la medesima “infrazione”. Andare in giro per fotografare  non è certamente una necessità primaria.
Italiani e Legnanesi stanno facendo la loro parte, anzi di più!
Rino Franchi

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(m.tajè) – Noi restiamo sempre dell’opinione che segnalazioni come quella pubblicata ieri, mercoledì 17 marzo, dovrebbero essere considerate come una corretta manifestazione di attenzione al territorio e di un apprezzabile invito al rispetto delle regole stabilite per la salute comune. Appelli che dovrebbero aiutare a migliorare la vita di tutti noi, non ad esasperare gli animi. Sul fatto poi del numero delle presenze in piazza, ogni giudizio è soggettivo. Noi, dopo la segnalazione, abbiamo verificato di persona. Anche il nostro è un parere personale: per un periodo di zona rossa, ce ne saremmo aspettate meno di quelle che abbiamo visto. Sulla modalità dell’anonimato nella firma, è ammessa dalla legge sulla stampa, che ci obbliga comunque a tenere in archivio i dati anagrafici del lettore.